Liliana Segre nominata senatrice a vita. Sopravvissuta all'Olocausto

E' testimone dei campi di concentramento nazisti. "Coltivare la Memoria vaccino contro l'indifferenza"

Liliana Segre (Ansa)

Liliana Segre (Ansa)

Roma, 19 gennaio 2018 - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato senatrice a vita la dottoressa Liliana Segre per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale. Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni. Il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Ugo Zampetti, provvederà alla consegna al presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, del decreto di nomina. Il presidente della Repubblica ha informato telefonicamente la neo senatrice a vita della nomina. 

Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930 è una reduce dell'Olocausto italiana, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti e testimone vivente dell'orrore di Auschwitz.

"Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare", dcie la neosenatrice. "Ringrazio il presidente mattarella per questo altissimo riconoscimento". "La notizia - prosegue - mi ha colto completamente di sorpresa".

"Non posso darmi altra importanza che quella di essere un araldo, una persona che racconta ciò di cui è stata testimone...", aggiunge all'Ansa. "È stato un fulmine a ciel sereno. Mi sento una donna qualunque, una nonna, e non ho mai pensato a tutto questo. Sapere di essere tra i senatori a vita è un onore e una grande responsabilità".

"A nome di tutte le comunità ebraiche in Italia, esprimo la nostra commozione per la decisione del presidente Mattarella" che "risponde esattamente alla profonda esigenza di assicurare che l'istituzione chiamata a legiferare abbia a Memoria quanto avvenuto nel passato e sappia in ogni atto associare al formalismo della legge anche l'intrinseca giustizia e rispondenza ai fondamentali principi etici, in un contesto sempre più preoccupante nel quale l'oblio rischia di divenire legge oltre che fenomeno sociale", afferma la presidente Ucei Noemi Di Segni.