Liliana Resinovich ultime notizie, la criminologa: "Possibile la riesumazione della salma"

Gabriella Marano, nello staff che assiste il fratello di Lilly, Sergio: "Una valutazione che faranno i nostri medici legali. Ma i dubbi dopo la relazione dei consulenti della procura si sono infoltiti". Dalla colazione alle fratture: cosa c'è da sapere

Trieste, 24 agosto 2022 - Liliana Resinovich: il giallo di Trieste non trova una soluzione certa nemmeno nelle 50 pagine di consulenza tecnica firmata dal medico legale Fulvio Costantinides e dal radiologo Fabio Cavalli. Suicidio, è l'ipotesi consegnata dalle carte. Ma molte domande restano aperte. Una su tutte: la 63enne è scomparsa da casa il 14 dicembre ed è stata ritrovata cadavere il 5 gennaio nel parco dell'ex ospedale psichiatrico. Se la morte, come scrivono i periti, risale al 3 gennaio, dove ha passato quei 20 giorni?

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Gabriella Marano, criminologa e antropologa forense, nello staff di professionisti che assiste il fratello di Lilly, Sergio, non esclude nemmeno la riesumazione del cadavere per cercare le risposte ai tanti interrogativi ancora senza soluzione.

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"Possibile la riesumazione della salma"

Alla domanda se questa sia un'ipotesi possibile la risposta è: "Sì, potrebbe essere". Del resto la stessa procura a gennaio aveva autorizzato il funerale della 63enne ma non la cremazione, per cautela. Vediamo allora di mettere a fuoco i punti chiave della perizia in questo rebus dove nulla sembra essere davvero come appare.

Dottoressa Marano, le conclusioni dei consulenti consegnano un'ipotesi: Lilly si è suicidata. "Ma queste 50 pagine hanno semmai infoltito i dubbi". Si parla di un ematoma all’occhio destro e di vecchie fratture. "Probabili antiche fratture. Questi elementi saranno sottoposti al vaglio dei nostri medici legali. Si parla anche di sangue nella narice destra". 

Si potrebbe spiegare con una caduta. "In ogni caso noi non sposiamo assolutamente l’ipotesi del suicidio. Vale anche per i familiari e gli amici di Liliana, da quello che leggo. E vedo che lo stesso marito Sebastiano Visintin manifesta dubbi". Visintin è stato tra i primi a porsi la domanda: se Lilly è morta davvero il 3 gennaio, dove è stata per venti giorni, visto che è sparita la mattina del 14 dicembre?". "Per noi è probabile che Liliana sia deceduta lo stesso giorno della scomparsa. Ed eventualmente sotterrata in qualche anfratto, in qualche grotta". 

Sull'ipotesi - remota - del congelamento del cadavere i consulenti scrivono: non vi sono, allo stato, elementi specifici per dimostrare un avvenuto congelamento post mortale, posto che nulla evidenzia p. es. una vacuolizzazione cellulare da formazione di cristalli di ghiaccio". "Noi pensiamo piuttosto a un congelamento naturale. Cioè al permanere del corpo in una zona fredda, una grotta ad esempio".

Fulvio Covalero, amico di Lilly, ha ripetuto più di una volta: dal parco al Carso sono pochi minuti, e lassù la temperatura è più bassa di qualche grado, rispetto alla città.

"Questo scenario è possibile. La medicina legale ci dice che Lilly aveva fatto colazione poche ore prima di morire. Era depilata, perché il giorno prima della scomparsa era stata alle terme con il marito. Anche da questi elementi, a nostro parere, si deve concludere che non può essere morta il 3 gennaio ma il 14 dicembre".

Invece la tesi dei consulenti è che Lilly non può essere morta da 14 dicembre non solo perché non ci sono segni di ricrescita dei peli ma anche per assenza di gas putrefattivi e azione degli animali.

"Per noi Lilly è morta il giorno della scomparsa ed è stata portata nel parco in un secondo momento. Anche perché la medicina legale dà anche un altro elemento, ci dice che solo poche ore prima di morire Liliana aveva fatto verosimilmente colazione con un caffè e un prodotto con l’uvetta. La colazione che risulterebbe aver fatto proprio il 14 dicembre. Poi parla del famoso multivitaminico, di un’aspirina e di una tachipirina".

Lei ha una tesi precisa: nella sua autopsia psicologica scrive che Liliana Resinovich non era tipo da suicidio. "Questa modalità roboante cozza con il profilo di Liliana, che era una donna mite, serena, pacata, riservata". A un certo punto nella relazione c'è anche un accenno a problemi di cuore della vittima che potrebbero aver facilitato la morte per 'scompenso cardiaco acuto".

"Ma questo dalle nostre indagini non risulta. Se aveva questi problemi probabilmente non era a conoscenza". Si fa riferimento anche a una letteratura sul suicidio con sacchetto. "Noi l’abbiamo vista quella letteratura. Si tratta di soggetti che avevano un notevole disagio psichico. Ma non solo. La morte è subentrata dopo che si erano stretti questi sacchetti al collo e il cordino aveva lasciato anche segni sulla cute. Cosa che nel caso di Liliana non emerge". Un elemento che pare confermare il suicidio: Liliana Resinovich viene trovata senza documenti, senza fede nuziale e senza telefonini. Come se avesse deciso di lasciarsi alle spalle tutto. "Però vive tre settimane fuori, da senzatetto? Senza soldi, comprandosi anche il caffè e depilandosi? Noi dobbiamo fare i conti con questi dati. O qualcuno l’ha accudita, o qualcuno l'ha sequestrata... Altrimenti sarebbe morta di fame. E non aveva neanche il Green pass, che era più importante di un documento identificativo". La conclusione è che questa donna è ancora senza pace. "Ancora senza verità. Non dimentichiamo che non esiste solo una consulenza medico legale, esiste anche una consulenza informatica che ha dato risposte molto precise. Il cellulare di Liliana ha confermato il racconto di Claudio Sterpin. E che cosa emerge dai telefonini che sono la nostra mente, i nostri pensieri, i nostri progetti? Emerge che questa donna non cercava come suicidarsi, non faceva ricerche sui morti da sacchetto. Questa donna cercava come divorziare senza avvocato, come divorziare in tempi brevi. Cercava un appartamento più piccolo". Domanda banale: ma quando si chiuderà questa vicenda? "Vediamo le mosse della procura". Il cadavere di Liliana potrebbe essere riesumato? "Questo sicuramente dovranno valutarlo i nostri medici legali. Se la ritengo un'ipotesi possibile? Sì, potrebbe essere".

Liliana Resinovich, la sua morte è sempre un rebus
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