Liliana Resinovich ultime notizie, fratello e marito riconoscono il corpo: "È lei"

La donna era scomparsa il 14 dicembre. L'amico: "Non ho dubbi che sia stata uccisa". Ma il marito: "Non escludo il suicidio"

Liliana Resinovich

Liliana Resinovich

Trieste, 11 gennaio 2022 - Il corpo della donna trovata morta lo scorso 5 gennaio nel boschetto dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni è di Liliana Resinovich. Lo riporta sul proprio sito il quotidiano Il Piccolo, precisando che è stato il fratello della donna, Sergio, a effettuare il riconoscimento Liliana, di 63 anni, pensionata, scomparsa il 14 dicembre scorso. 

Trieste, cadavere nel parco: è di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre?

L'amico Fulvio Covalero, che ha organizzato anche una camminata silenziosa in sua memoria, non è sorpreso. "Quello del riconoscimento era solo un dettaglio. Ora abbiamo l'ufficialità. A questo punto mi aspetto che ci sia un’incriminazione. Escludo che Lilly si sia suicidata. Chi l'ha coperta con i sacchi l'ha fatto come in un ultimo gesto di pietà. Chi l’ha coperta  l’ha uccisa. Non ho dubbi che sia stata uccisa". 

Il corpo è stato riconosciuto anche dal marito Sebastiano Visintin. "Mi hanno fatto vedere le foto, avrei voluto farle una carezza, ma avevo solo le foto. Ho riconosciuto Lilly, il suo orologio rosa che le avevo regalato, anche il suo giubbotto". Così l'uomo a Ore 14 su Raidue del momento del riconoscimento del corpo della moglie. "Devo capire cosa è successo - ha aggiunto l'uomo - se qualcuno ha fatto qualcosa o se lei ha ritenuto opportuno andarsene. Non escludo il suicidio. Nelle foto l’ho vista serena, riconoscibile dal suo ciuffo chiaro". "Mi hanno solo chiesto se è lei - ha concluso - la cosa più brutta della mia vita".

Liliana Resinovich
Liliana Resinovich

Ma l'autopsia al momento non fornisce risposte. "Nella mattinata odierna - ha ricostruito con un comunicato la Procura di Trieste - è avvenuto il riconoscimento del corpo della donna per quello appartenuto in vita a Liliana Resinovich: è stato operato con esito positivo prima dal fratello e dalla cugina di lei, e successivamente dal marito. Nel pomeriggio è stata eseguita l'autopsia da parte del consulente di questa Procura Fulvio Costantinides, alla costante e collaborativa presenza del prof. Moreschi, nominato consulente di parte dal fratello della donna. Secondo il medico-legale, non sono stati rilevati traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso. Infatti, il referto autoptico attribuisce la causa della morte a 'scompenso cardiaco acuto' e precisa che altri accertamenti sono in corso".

Chiarisce il procuratore: "Al momento, non v’è ragione per modificare la rubricazione del fascicolo processuale, aperto all’indomani della scomparsa di Liliana Resinovich a carico di ignoti per l’ipotesi di sequestro di persona ex art. 605 del codice penale: infatti allo stato non vi sono motivi per privilegiare l’ipotesi che il decesso sia avvenuto a causa di condotte altrui rispetto a quella del decesso avvenuto per mano propria".