Trieste, 6 gennaio 2022 - Il giallo di Liliana Resinovich - la 63enne scomparsa dalla sua casa di Trieste il 14 dicembre - porta al ritrovamento del cadavere di una donna ancora senza nome - esile come lei, lo stesso tipo di occhiali - nei boschi dietro casa, quelli dove Liliana amava passeggiare con il marito Sebastiano Visintin. La scoperta è di ieri pomeriggio. Ora trapela che la testa era avvolta in due sacchi di plastica trasparente, di quelli che si usano in cucina. Erano legati attorno al collo. Quindi la morte è avvenuta per soffocamento? Liliana Resinovich, resta il giallo. L'amico: spero che l'inchiesta non sia archiviata Liliana Resinovich, la lettera del fratello: "L'hanno uccisa per soldi" Ma riavvolgiamo il nastro. Manca ancora il riconoscimento ufficiale – la certezza potrà arrivare solo con l’autopsia, lunedì – anche se tutti gli indizi portano in quella direzione. A identificare il cadavere con la donna scomparsa. La stessa prefettura in una nota ufficiale parla di “elevata probabilità”. “Tutto fa pensare che sia lei”, il commento del procuratore capo. L'inchiesta risulta ancora senza indagati. Ma tante domande restano ancora senza risposta. Eccole. Liliana Resinovich, il giallo: analisi su una bottiglia e altri oggetti Trieste, cadavere nel parco: è di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre? La donna trovata nel bosco è stata uccisa? Il medico legale, dopo una prima ispezione del cadavere, non ha riscontrato segni di violenza. Il dottor Fulvio Costantinides ha anche precisato: “Non è stata un’attività facile in quelle condizioni atmosferiche. Abbiamo agito con grande cautela per evitare di perdere qualche indizio importante”. Il corpo era rannicchiato in posizione fetale, coperto da due sacchi neri di quelli che si usano per i rifiuti, in fase iniziale di decomposizione. La prima ispezione sul cadavere è stata fatta al buio, sotto la pioggia. Quindi in condizioni difficili. Il ...
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