Mercoledì 21 Maggio 2025
REDAZIONE CRONACA

Resinovich, il tecnico dell’autopsia va dagli inquirenti: “Forse quella frattura l’ho provocata io”

Tre anni dopo l’esame il preparatore anatomico si presenta dagli investigatori

Liliana Resinovich: il marito Sebastiano Visintin è indagato per omicidio

Liliana Resinovich: il marito Sebastiano Visintin è indagato per omicidio

Trieste, 6 maggio 2025 – Ancora un colpo di scena nel caso di Liliana Resinovich, la donna scomparsa il 14 dicembre 2021 dalla sua casa di Trieste, e trovata morta nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico della città il 5 gennaio 2022.

Secondo quanto riporta Il Piccolo oggi in edicola il preparatore anatomico che l’11 gennaio 2022 partecipò alla prima autopsia sul corpo della 63enne si è presentato spontaneamente dagli inquirenti per dire che potrebbe essere stato lui a procurare frattura alla lamina sinistra della vertebra toracica T2, emersa solo nel secondo esame autoptico. 

Il tecnico, un giovane triestino, dovrebbe essere ascoltato a breve dal pubblico ministero Ilaria Iozzi che coordina le indagini. Nell’inchiesta il marito della donna, Stefano Visintin, è indagato per omicidio volontario. 

La frattura sulla vertebra è stata di recente oggetto di attrito tra la difesa – che non esclude sia stata procurata nel momento del ritrovamento del cadavere –  e i consulenti dei familiari, di parere contrario. Di fatto però da sola non può confermare né confutare la "dinamica omicidiaria estrinsecatasi a mezzo di soffocazione esterna". 

L’ultima autopsia

Nella recente consulenza dell’antropologa forense Cristina Cattaneo, redatta su nomina della Procura della Trieste dopo la seconda autopsia effettuata in seguito alla riesumazione della salma, evidenzia un quadro delle lesioni e fratture (non solo alla schiena ma anche a mani e volto) compatibili con una manovra ‘chokehold’, cioè una presa da tergo con l’avambraccio che avvolge il collo. L’ipotesi preferenziale è che la donna sia morta per “asfissia meccanica esterna”. Insomma, sarebbe stata soffocata. L’autopsia, per ammissione della stessa antropologa, è stata fatta su “un corpo in avanzato stato trasformativo post mortale e pressoché interamente scheletrizzato” ma la consulenza esclude comunque l’evento accidentale. La confessione del tecnico cambierà le carte in tavola? 

Intanto il 9 maggio inizieranno gli accertamenti sui due telefonini di Liliana Resinovich. Per il consulente di Visintin, l’ingegnere Michele Vitiello, citato sempre dal Piccolo, le tecnologie innovative “sveleranno messaggi e dati mai emersi fino ad ora”.