Giovedì 18 Aprile 2024

Libertà di stampa, l’Italia risale 17 posizioni: la nuova classifica. Superati gli Usa

La graduatoria di Reporter Sans Frontieres: Norvegia prima a livello mondiale, in Unione europea Grecia fanalino di coda

Roma, 3 maggio 2023 – Diffusa la nuova classifica per la libertà di stampa a livello mondiale, stilata da Reporter sans Frontieres (Rsf). Risale l’Italia: il nostro Paese ha recuperato 17 posizioni nella graduatoria che annualmente stila la ong, conosciuta come World Press Freedom Index.  Ci attestiamo ora in 41esima posizione su 180 totali, segnando il sorpasso sugli Stati Uniti che scivolano di tre posizioni, diventando 45esimi. 

Libertà di stampa, la situazione nelle 4 macro aree
Libertà di stampa, la situazione nelle 4 macro aree

Reporter san Frontiers evidenzia i soliti problemi per la libertà di stampa nel nostro Paese, che continua a essere minacciata dalla criminalità organizzata, specialmente nel Sud, e da gruppi estremisti violenti. Questi fattori sono peggiorati durante la pandemia.

Il report

Detto della risalita dell’Italia, comunque relativa, va sottolineato che secondo Rsf la libertà dei media è in pessime condizioni in un numero record di Paesi. Disinformazione, la propaganda e l'intelligenza artificiale rappresentano minacce crescenti per il giornalismo, avverte la ong.

Il World Press Freedom Index rivela una situazione scioccante, con 31 paesi considerati in una "situazione molto grave" e con un punteggio molto basso, senza precedenti, rispetto ai 21 di due anni fa.

L'aumento dell'aggressività da parte di governi autocratici - e di alcuni che sono considerati democratici - unita a "massicce campagne di disinformazione o propaganda" ha fatto peggiorare la situazione, secondo l'elenco, pubblicato da Rsf. "C'è più rosso sulla mappa di RSF quest'anno che mai, poiché i leader autoritari diventano sempre più audaci nei loro tentativi di mettere a tacere la stampa", ha detto al Guardian il segretario generale di Rsf, Christophe Deloire. "La comunità internazionale deve prendere coscienza della realtà e agire insieme, in modo deciso e rapido, per invertire questa tendenza pericolosa".

La Russia, che era già precipitata in classifica lo scorso anno dopo l'invasione dell'Ucraina, è scesa di altre nove posizioni, mentre i media statali ripetono servilmente la linea del Cremlino mentre i media dell'opposizione sono costretti all'esilio.

Tagikistan, India e Turchia, sono passati dalla "situazione problematica" alla categoria più bassa. L'India ha registrato un calo particolarmente netto, sprofondando di 11 posizioni, fino alla 161esima, dopo le acquisizioni dei media da parte di oligarchi vicini a Narendra Modi.

In Turchia, l'amministrazione del presidente Recep Tayyip Erdogan ha intensificato la persecuzione dei giornalisti in vista delle elezioni del 14 maggio, ha affermato Rsf.  La Turchia imprigiona più giornalisti di qualsiasi altra democrazia. Alcuni dei maggiori cali dell'indice del 2023 si sono verificati in Africa.

Fino a poco tempo fa modello regionale, il Senegal è sceso di 31 posizioni, principalmente a causa delle accuse penali mosse contro due giornalisti, Pape Alé Niang e Pape Ndiaye. La Tunisia ha perso 27 posizioni a causa del crescente autoritarismo del presidente Kais Saied.

Medio Oriente

Il Medio Oriente è la regione più pericolosa del mondo per i giornalisti. Ma le Americhe non hanno più nessun paese colorato di verde, che significa "buono", sulla mappa della libertà di stampa. Gli Stati Uniti sono scesi di tre posizioni al 45esimo posto.

La regione Asia-Pacifico è trascinata al ribasso da regimi ostili ai giornalisti, come il Myanmar (173esimo) e l'Afghanistan (152esimo).

Norvegia al primo posto

I paesi nordici sono invece da tempo in testa alla classifica Rsf dei Paesi più virtuosi e la Norvegia è rimasta al primo posto nell'indice sulla libertà di stampa per il settimo anno consecutivo. Ma al secondo posto si è classificato un paese non nordico: l'Irlanda. I Paesi Bassi sono tornati tra i primi 10, salendo di 22 posizioni, dopo l'omicidio del 2021 del reporter di cronaca nera Peter R de Vries. Il Regno Unito si trova al 26esimo posto.

Grecia la peggiore in Ue

La Grecia è il peggiore Paese nell'Unione europea per quanto riguarda la salvaguardia della libertà di stampa, secondo la classifica del 2023 pubblicata oggi dall'osservatorio Reporter senza frontiere. Il Paese mediterraneo si trova al 107° posto su 180, preceduto per quanto riguarda gli Stati Ue da Malta (84° posto) e Ungheria (72° posto).

"La libertà di stampa in Grecia ha subito gravi battute d'arresto tra il 2021 e il 2023" si legge nel documento pubblicato dall'organizzazione, in cui si cita “lo scandalo delle intercettazioni che ha rivelato come il Servizio nazionale di intelligence greco spiasse diversi giornalisti”.

Nel rapporto si afferma inoltre che le querele a scopo intimidatorio (le cosiddette Slapp) "sono all'ordine del giorno e, cosa ancora più preoccupante, l'omicidio del veterano reporter di cronaca nera Giorgos Karaivaz nel 2021 non è mai stato risolto”, si legge. Venerdì scorso due uomini sospettati di avere partecipato all'organizzazione dell'omicidio del giornalista sono stati arrestati in

Grecia: un evento “salutato con favore” nello stesso giorno da Rsf, come scritto sull'account Twitter dell'osservatorio, che ha ribadito: “Tutti i responsabili del crimine, compresa la mente, devono essere arrestati”.