Liberale e liberista: addio a Martino Era la tessera numero 2 di Forza Italia

In Parlamento per sei legislature. Berlusconi: "Amico carissimo. studioso illustre, uomo libero". Era il pupillo del Nobel Friedman

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Aveva la tessera numero due di Forza Italia, anche se non ha mai mancato di far sentire la sua voce “contro“ il partito ogni qual volta registrava, da superliberista “figlio“ dei Chicago boys, derive antiliberistiche nel movimento di Silvio Berlusconi.

A 79 anni è morto Antonio Martino, economista, pupillo in Europa del Nobel Milton Friedman e ministro della Difesa e degli Esteri nei governi guidati da Silvio Berlusconi. Un liberale e liberista; un gentiluomo siciliano dal tratto gentile ma fermo e dallo splendido inglese, con rapporti eccezionali con le élite conservatrici d’Oltreoceano, a partire da Donald Rumsfeld.

La sua scomparsa viene contrassegnata da un cordoglio unanime delle Istituzioni e della politica. Nato a Messina da uno dei padri dell’Unione europea, Antonio Martino è stato docente di storia e politica monetaria e preside della facoltà di Scienze politiche della Luiss di Roma. Nel 1994 aderì a Forza Italia, di cui fu deputato per sei legislature.

Il presidente della Repubblica Mattarella lo ricorda come un "economista di valore, uomo delle istituzioni, coerente e determinato assertore dei valori dell’Occidente e della democrazia liberale".

Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo definisce "profondo conoscitore del pensiero liberale", sottolineando che "ha portato i suoi valori e la sua visione del mondo al centro della vita intellettuale, politica e istituzionale italiana" e da ministro degli Esteri e della Difesa "si è speso incessantemente per rafforzare i legami transatlantici dell’Italia".

Silvio Berlusconi ricorda "un amico carissimo, uno studioso illustre, un uomo libero" con cui ha "condiviso l’idea della nascita di Forza Italia di cui "da liberale intransigente, liberista convinto, con il suo pensiero orientò e caratterizzò il programma fin dal 1994". E in Forza Italia tutti sottolineano il contributo offerto dall’economista. Onore a Martino da Giorgia Meloni, ("fine intellettuale e politico di spessore, tra i migliori interpreti del pensiero liberale"). E grande la tristezza dell’“allievo“ prediletto, il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles: "Sono e sarò per sempre grato e onorato degli insegnamenti, dell’affetto e dell’amicizia che mi ha donato".

Ma onori vengono riconosciuti a Martino anche dal centrosinistra. Il segretario Pd Enrico Letta dice che "la sua voce libera mancherà". Di Maio (M5s) lo definisce "uomo delle Istituzioni e persona stimata"; Boschi di Iv ricorda il suo aver "rappresentato in Italia i valori della destra liberale, atlantista, che guardava all’Europa".