Giovedì 25 Aprile 2024

Lgbt e dintorni L’epurazione è un vizio antico

Davide

Rondoni

I gay con la divisa lo sono meno di quelli che sfileranno alla parata con le piume? La notizia sarebbe comica se non svelasse una vena buia della nostra società. Al Pride di Bologna, gli organizzatori che godono dell’appoggio del Comune e delle Istituzioni, oltre che di Amazon, Netflix, Coca-Cola & co, escludono dalla partecipazione un’associazione Lgbt eccetera delle forze dell’ordine. Noi siamo contro la polizia dicono i capi del Pride. Quindi ora l’aggettivo gay vale meno di poliziotto? Che ciò avvenga nella città che finge di festeggiare Pasolini mentre contraddice il suo pensiero non è una coincidenza. Fu lui a creare scandalo quando ai Sessantottini manifestanti disse che stava dalla parte dei poliziotti, figli del popolo, e non, come ora, dei figli di papà finti rivoluzionari al servizio di un capitalismo onnivoro.

Il fatto discriminatorio di Bologna, oltre a porre interrogativi alle Istituzioni, conferma che nelle ideologie c’è sempre il vizio di epurare. E che questa fiera delle identità basate sugli orientamenti sessuali è una risposta errata a una domanda aperta su cosa sia la natura umana. Se infatti qualifichiamo come identità la tendenza sessuale, come l’appartenenza etnica o religiosa, finiremo, come si vede, a basare il rispetto su tali aggettivi. E allora io come Romagnolo mi dovrei sentire escluso perché nella Costituzione non c’è qualche parola nel mio dialetto? La filosofia gender così come il bieco nazionalismo, sono risposte errate a un problema vero dell’uomo contemporaneo che non sa più "che cosa" identifica la sua natura speciale. E generano ansie, sopraffazioni.

Come sapevano Leopardi e anche Pasolini la natura dell’uomo non è identificata da nessuno dei suoi possibili aggettivi, ma solo dal suo essere rapporto con l’infinito, figlio dell’Infinito. Solo questo motiva il rispetto per tutti. Se no, si va alla guerra grottesca e feroce tra presunte identità.