L’evasione di Natale Baby detenuti in fuga In campo genitori e nonni per farli tornare in cella

Choc al Beccaria: i ragazzi stavano giocando a calcio. Su sette scappati, solo 4 ancora liberi. Rivolta nell’istituto: materassi dati alle fiamme e agenti feriti. "Situazione ingestibile"

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di Marianna Vazzana

L’evasione la sera di Natale. In sette hanno rotto una protezione di legno nel "cantiere infinito" in cortile aprendosi un varco per poi salire sulle impalcature e scavalcare il muro verso la libertà. Uno avrebbe pure utilizzato un lenzuolo. Come nei film. Così, secondo una prima ricostruzione, è cominciata la grande fuga di 7 detenuti (tre poi rientrati nella struttura) dal carcere minorile Beccaria di Milano, all’estrema periferia ovest della città, la sera del 25 dicembre. Protagonisti due reclusi di 18 anni, uno di 19 e quattro di 17, cinque italiani, uno dei quali nato a Milano da genitori nordafricani, poi un ecuadoriano e l’altro marocchino, tutti in carcere per reati come furti e rapine. La scintilla che ha dato il via a proteste di altri giovani detenuti, che alla notizia dell’evasione hanno incendiato alcuni materassi. Quindi l’allarme è stato doppio: per la fuga e per le fiamme che hanno reso necessario un intervento dei vigili del fuoco che hanno subito domato il rogo con più squadre. Quattro agenti di polizia penitenziaria sono stati soccorsi all’ospedale San Carlo per aver respirato fumo. Durante le operazioni di spegnimento, uno dei reparti è rimasto senza luce. Nei momenti di tensione non sono mancati insulti – rivolti a giornalisti, fotografi e cineoperatori – lanciati dalle finestre dell’istituto penale minorile.

Stando a quanto emerso, i sette si trovavano nel campo di calcio del ’cortile passeggi’ durante un momento ricreativo, quando alle 16 hanno trovato il modo di scappare distraendo chi li sorvegliava e mettendo mano alla protezione di legno del cantiere per i lavori di ristrutturazione (cominciati 18 anni fa, conclusi in alcuni padiglioni e tuttora in corso in altri). Quindi dalle impalcature hanno scavalcato la recinzione. Un’evasione pianificata, approfittando del giorno di festività, con il cantiere deserto, oppure un’idea estemporanea messa in pratica senza rifletterci troppo? È ancora da capire. Tre sono già rientrati, due ritrovati dopo poche ore, convinti a rientrare dopo la mediazione della nonna e della sorella. Il terzo è tornato ieri mattina, dopo aver parlato con i genitori (tutti verranno trasferiti in altri istituti). Continua la caccia ai quattro fuggiaschi, da parte degli agenti penitenziari insieme alla polizia. E ieri pomeriggio ci sono stati altri momenti di tensione. Il caso solleva riflessioni e scatena polemiche sulla realtà delle carceri e sulla tutela del personale della Penitenziaria. "Da qualche tempo, molte delle problematiche che investono le carceri si ritrovano anche negli istituti per minori", denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria. L’evasione è stata "una spacconata di carattere impulsivo" secondo il garante dei detenuti del Comune, Francesco Maisto. "I problemi sono due", ovvero la mancanza di un direttore e i lavori che proseguono da anni. Il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, si è detto "sconcertato". L’obiettivo è "portare maggiore sicurezza non solo nel carcere minorile di Milano, ma in tutte le carceri italiane perché troppo spesso ci sono episodi violenti". Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, tuona su Facebook: "Il Beccaria era un carcere modello, nel passato. Da quasi vent’anni non c’è un direttore, e ce la si è cavata con dei ’facente funzione’. E i lavori in corso non finiscono mai".

Fonti del Mit riferiscono che "all’inizio di dicembre gli uffici hanno firmato un accordo con il ministero della Giustizia per terminare i lavori al carcere Beccaria entro aprile 2023. Si tratta del secondo e ultimo lotto: il primo è stato ultimato in ben 15 anni, il secondo è aperto dal 2018 e ha subito anche i rallentamenti provocati dalle conseguenze del Covid". Ieri mattina, al Beccaria c’è stato un sopralluogo delle istituzioni coi vertici del Dipartimento per la giustizia minorile. Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento detenuti e agli istituti minorili, ha confermato il trasferimento anche di altri otto detenuti che hanno partecipato alla rivolta nel carcere.