L’Europa ferma il super gasdotto E Biden: "Putin la pagherà cara"

Mosca non avrà accesso ai mercati finanziari. Colpiti banche e oligarchi russi. Truppe Usa nel Baltico

di Alessandro Farruggia

Delitto e castigo. Dopo il giorno del riconoscimento da parte del Cremlino delle repubbliche secessioniste del Donbass, è giunto il giorno delle sanzioni occidentali. Stop al gasdotto Nord Stream 2. Misure contro banche russe; per limitare l’accesso del governo di Mosca ai mercati e finaziare il debito; sanzioni per oligarchi e deputati russi che hanno ratificato il riconoscimento delle repubbliche ucraine ribelli; blocco dell’import-export verso il Donbass. La risposta più dura viene dalla Germania (Nord Stream2) ma anche Stati Uniti Gran Bretagna ed Europa mandano un segnale chiaro, benché piuttosto misurato, a Putin. Questo è l’inizio, se invadi davvero, saremo ancora più duri, è il concetto. Anche se le scivolate non mancano, a dimostrazione che non si ha la piena consapevolezza che le sanzioni fanno male (e tanto) anche a chi le fa. Per gli oligarchi sanzionati scrive tutto soddisfatto in un tweet l’Alto rappresentante dell’UE per la Politica Estera, Josep Borrell, "niente più shopping a Milano, feste a Saint Tropez, diamanti ad Anversa. Questo è un primo passo". Peccato che quello shopping e quella bella vita di oligarchi e politici russi facciano fatturato in Europa. Ma tant’è.

Il presidente Usa, Joe Biden, ha annunciato ieri "una prima tranche di sanzioni". Saranno imposte "su due grandi istituzioni finanziarie russe, Veb e laro banca militare", ha spiegato, e "sul debito sovrano della Russia" e questo "significa che tagliamo fuori il governo russo dai mercati finanziari dell’Occidente. I russi non potranno più fare trading sul mercato americano ed europeo. Infine, ci saranno penalizzazioni "per gli oligarchi russi e le loro famiglie che condividono i guadagni corrotti delle politiche del Cremlino e dovrebbero condividere anche lo stesso dolore. La Russia deve pagare un prezzo elevato se continua con questa aggressività". Sul piano militare Washington promette armi a Kiev ma, ribadisce Biden, non interverrà direttamente. In compenso rafforzerà la presenza militare nei paesi Nato confinanti. Un avvertimento allo zar: non puoi andare oltre.

Già a metà giornata arrivano le prime bordate. La salva più potente è tedesca. La Germania sospende l’autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2 destinato a portare il gas russo in Germania. Per la russa Gazprom è un danno notevole. Da parte sua il premier britannico Johnson annuncia misure contro 5 banche russe, Rossiayaz Bank, IS Bank, General Bank, Promsvyazbank e Black Sea Bank e contro 3 oligarchi.

Quindi arriva l’UE. I ventisette Stati dell’Unione europea hanno espresso all’unanimità (e non era scontato) il proprio appoggio alle sanzioni proposte dall’Alto rappresentante Josep Borrell. L’UE sanziona innanzitutto la possibilità del Governo russo di accedere al mercato di capitali e servizi finanziari, limitando il finanziamento delle loro politiche, limitando l’accesso al loro debito sovrano da parte del nostro mercato finanziario. E poi sanziona le banche che stanno finanziando i decisori russi nel Donbass e vieta i rapporti commerciali con i territori dei separatisti.

In black list anche i 351 membri della Duma russa che hanno votato a favore del riconoscimento del Donbass e "27 individui ed entità che hanno ruolo nel minare o minacciare l’integrità territoriale dell’Ucraina ". "Queste sanzioni faranno male, molto male alla Russia", ha commentato l’Alto Rappresentante UE per la Politica Estera, Borrell. Gelida la replica di del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: "Bene, ci siamo abituati. Sappiamo che le sanzioni sarebbe state imposte in ogni caso, con o senza motivo. Erano previste".