di Lorenzo Guadagnucci La cultura europea è "decadente e tossica", il Papa una figura "insignificante", la vittoria in Ucraina una questione di "essere o non essere" per la Russia, fino – se necessario – alla "collisione nucleare". Aleksandr Dugin è considerato l’ideologo, o almeno l’ispiratore di Vladimir Putin. La sua visione è tanto urtante e radicale quanto vicina a quella del Cremlino, e probabilmente influente. Professor Dugin, la Russia è parte dell’Europa, almeno fino agli Urali, e la cultura russa è parte di quella europea: che cosa resterà di tutto ciò dopo questa guerra? "La cultura europea contemporanea – cultura del cancellamento, LGBT+, transumanesimo e postmodernismo – non ha nulla a che fare con l’Europa reale e classica e si basa sul suo rifiuto diretto. L’Occidente moderno è una civiltà completamente decadente che ha maledetto le proprie fondamenta. Meno contatti ha la Russia con questa dannata società tossica, meglio è per la Russia. La Russia non ha mai fatto parte dell’Europa né prima degli Urali né oltre, poiché è una civiltà separata speciale: ortodossa ed eurasiatica. Quindi questa non è una perdita, e se è una perdita, allora solo per gli europei stessi, che stanno perdendo di fronte alla Russia una cultura più vicina all’Europa che la parodia che rappresenta oggi l’Unione Europea liberalista e completamente degenerata". Qual è la prospettiva geopolitica della Russia? "Il Nuovo Ordine Mondiale voluto dall’Occidente intende insediare un governo mondiale transnazionale, che detti all’umanità quali valori, norme e regole sono obbligatori, quali sono accettabili e quali sono vietati. Ignorando le differenze di culture e civiltà. La Russia sta combattendo per un mondo multipolare, dove non ci sarà una civiltà (liberale secondo Fukuyama), ma diverse civiltà (secondo Huntington)". Che cosa pensa di papa Francesco e del suo appello a cercare un accordo in Ucraina? "Papa Francesco rappresenta quel ramo della cristianità che ...
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