Mercoledì 24 Aprile 2024

Lettera di Ratzinger sul Papa, le parti mancanti. Si dimette monsignor Viganò

Il prefetto del dicastero per la Comunicazione, monsignor Viganò, ha presentato le dimissioni a Papa Francesco dopo le polemiche sulla lettera 'tagliata' di Ratzinger

Dario Edoardo Viganò (Ansa)

Dario Edoardo Viganò (Ansa)

Città del Vaticano, 21 marzo 2018 - Il prefetto del dicastero per la Comunicazione del Vaticano, monsignor Dario Edoardo Viganò ha presentato oggi le sue dimissioni a Papa Francesco in una lettera in cui espone le motivazioni del suo gesto. Lo ha annunciato il portavoce della Santa Sede, Greg Burke, rendendo noto che Bergoglio ha accettato le dimissioni invitando comunque Viganò a continuare a collaborare in una funzione diversa. "In questi ultimi giorni", scrive Viganò, "si sono sollevate molte polemiche circa il mio operato che, al di là delle intenzioni, destabilizza il complesso e grande lavoro di riforma che Lei mi ha affidato". Parole, queste, che fanno riferimento alle accuse di 'omissioni' presenti nella versione scritta della lettera in cui Joseph Ratzinger, papa emerito Benedetto XVI, sosteneva l'operato di Papa Francesco e che mons.Viganò aveva presentato lunedì scorso durante una conferenza stampa.

LA LETTERA - Nella lettera, l'ex pontefice chiariva i dubbi sul suo appoggio a Bergoglio, lodandolo come "un uomo di profonda formazione filosofica e teologica". Tuttavia, un'ulteriore parte del testo, pur letta pubblicamente da Viganò stesso durante la presentazione della collana 'La teologia di Papa Francesco', non compariva nella copia scritta consegnata ai giornalisti, nè nel successivo comunicato, dove veniva riassunta in forma indiretta.

Era, questa, la parte in cui il Papa emerito declinava l’invito a scrivere un contributo sulla collana. "Tuttavia - spiegava Ratzinger nella missiva - non mi sento di scrivere su di essi una breve e densa pagina teologica perché in tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo, anche solo per ragioni fisiche, non sono in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti".

Successivamente, giorni dopo la conferenza stampa di presentazione della collana, il giornalista Sandro Magister ha reso noto che nella missiva c'era un'ultima parte, né letta né presente in alcun comunicato: "Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hunermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali - si leggeva nella lettera di Ratzinger -. Egli partecipò in misura rilevante a rilascio della 'Kolner Erklarung', che, in relazione all'enciclica 'Veritas Splendor', attaccò in modo virulento l'autorità magistrale del Papa specialmente su questioni di teologia morale", sottolineava Benedetto XVI. "Anche la 'Europaische Theologengeselleschaft', che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un'organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito questo orientamento, prendendo quell'organizzazione un normale strumento di incontro tra teologi. Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e la saluto cordialmente suo Benedetto XVI".

Alcuni media hanno poi sostenuto che nella foto diffusa dal Vaticano, le prime righe di quest'ultimo paragrafo sono state artificialmente sfuocate con l'intento di nasconderne il contenuto, anche se la Santa Sede ha smentito le voci a questo proposito. Sia la mancata distribuzione del testo integrale della lettera, sia le voci sulla foto che sarebbe stata ritoccata hanno alimentato in questi giorni aspre polemiche da parte di siti e blog. La sala stampa vaticana ha spiegato oggi che fino alla nomina del nuovo prefetto, la segreteria per le Comunicazioni sarà guidata dal segretario del medesimo dicastero, monsignor Lucio Adrian Ruiz.

LA CEI - Vicinanza è stata espressa a Monsignor Viganò dalla Cei. "A don Dario l'Ufficio Nazionale delle comunicazioni sociali e il sistema dei media Cei sono legati da un'amicizia che va oltre la collaborazione operativa - scrive il portavoce e sottosegretario della Cei, monsignor Ivan Maffeis, sulla newsletter settimanale dell'Ufficio Nazionale delle comunicazioni sociali -. In questo passaggio delicato, nel rinnovargli la nostra gratitudine gli siamo particolarmente vicini, certi che il processo di riforma intrapreso continuerà".