Venerdì 19 Aprile 2024

Letta non fa drammi: svendita evitata Ma la Lega punta il dito sul governo

Il segretario Pd (e deputato di Siena): "Altre opzioni ma serve tempo con la Ue"

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ROMA – Il tema Mps ha tenuto banco nella campagna elettorale per le suppletive senesi del 3 e 4 ottobre, e ancora le scorie di quel dibattito sono nell’aria. Ad aprire le danze proprio il segretario Pd e fresco deputato senese Enrico Letta (nella foto). "L’impressione è che Unicredit pensava di partecipare a una svendita e invece il ministero del Tesoro è stato assolutamente corretto: aveva preso impegni di valorizzazione del patrimonio e del territorio e del più antico marchio di banca del mondo. Non si poteva avere una svendita", ha detto ieri sera Letta. Spiegando poi che adesso c’è bisogno da una parte di avere più tempo nel rapporto con l’Europa per avere altre opzioni sul tavolo e che queste opzioni attuino i punti affermati da Franco, unità della banca e del marchio e salvaguardia del territorio. Secondo me ci saranno altre opzioni, sono sicuro". Il riferimento ad altre "opzioni" che pare non essere presente nelle considerazioni che fa invece il presidente della Toscana Eugenio Giani. "Il Monte dei Paschi di Siena ce la può fare, senza dover essere incorporato in altra banca. Condivido la scelta del Governo su Mps: in questo momento sta vivendo una fase positiva dal punto di vista dei conti". All’attacco la Lega, con il suo responsabile economico Alberto Bagnai. "Come previsto, dopo averlo scartato il governo è costretto a considerare l’unico scenario razionale nella vicenda Mps: il cosiddetto stand-alone, ovvero l’ipotesi che Mps prosegua la sua attività senza fondersi per il momento con altri istituti. È l’epilogo evitabile di una trattativa impostata male, cioè considerando un unico contraente, e condotta peggio, cioè piegandosi all’illimitato vantaggio negoziale conferito alla controparte".