Viviana Ponchia Alessandro Magno sconfisse i greci nella Battaglia di Cheronea a 18 anni, mise in piedi uno dei più colossali imperi dell’antichità e diffuse la cultura ellenica nel Mediterraneo. Non fu mai sconfitto sul campo. A 32, quando oggi grazie al Cepu quel vostro amico forse riesce a laurearsi, morì di malattia, forse malaria. Sempre a 18 anni Johan Sebastian Bach compose la "Toccata e fuga in re minore", a 23 si sposò e mise in cantiere il primo dei suoi 20 figli, mentre quel vostro amico bivacca a casa dei genitori, aggiorna il profilo Linkedin e ascolta "Fino a farci scomparire" di Diodato. Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane, scriveva Italo Calvino. Ma c’è stato un tempo in cui la storia voleva bene ai giovani e li metteva in condizione di essere completi già da bambini come Giacomo Leopardi, che a 11 compose la poesia Santo Natale, premessa per accedere all’Infinito a 21. Senza scomodare il talento inarrivabile, avete tutti un nonno uscito vivo dalla Seconda guerra mondiale con una voglia pazzesca di ricostruire e la possibilità di farlo. Un nonno che ha fatto i soldi con le demolizioni o con le carni macellate, che voleva scalare le gerarchie dell’Olivetti e della Fiat, anche per orgoglio di squadra, e comunque non restava disoccupato. Si è trovato la fidanzata e l’ha sposata in fretta dando retta a Gianni Agnelli ("ci si innamora a vent’anni, dopo si innamorano soltanto le cameriere"), ha comprato la prima casa e poi la seconda a Diano Marina, dove i nipoti senza un euro in tasca continuano a fare le vacanze così sono vicini se li chiamano per uno stage. In un’intervista Umberto Galimberti compiange questa generazione fra i 15 e i 30. Hanno il massimo della potenza sessuale ma non ...
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