Venerdì 19 Aprile 2024

L’estasi del capolavoro: Uffizi belli da svenire

Per la rivista Timeout quello fiorentino è il miglior museo al mondo: "Causa la sindrome di Stendhal". il direttore Schmidt: "Qui trovo la felicità"

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di Emanuele Baldi

"Gli Uffizi miglior museo del mondo" sentenzia la storica rivista culturale inglese "Timeout".

Firenze gongola e l’Italia gonfia un’altra volta il petto sul quale si appunta l’ennesima medaglia di un 2021 di grandezza rara. Un anno luccicante. Di forza, testa, e cuore, risposta bella e nervosa al drammatico 2020 stordito dal Covid. Dal patrimonio culturale, con le scoperte di Pompei – l’ultima in estate, quando gli archeologi hanno ritrovato la sepoltura intatta di Marcus Venerius Secundio, tomba a inumazione, – alla promozione vincente del brand tricolore (si pensi all’Expo di Dubai con la copia del David protagonista). E poi la settima arte, il cinema, con il Leone d’Oro alla carriera al folletto geniale Roberto Benigni, lo sport con il trionfo europeo degli Azzurri nella bolgia inglese di Wembley (capolavoro di tenacia e scaltrezza che ha annichilito la perfida Albione, non solo sul campo) perfino la musica dei Maneskin che, ’zitti e buoni’, hanno vinto l’Eurovision. Ora gli Uffizi. "Siamo felici" dice Eike Schmidt, al vertice delle Gallerie fiorentine dal 2016.

Direttore, la giornalista di Timeout ha scritto che agli Uffizi "ci sono così tante opere classiche abbaglianti che alcuni sono stati portati in ospedale a causa della sensazione travolgente che provocano".

"Già, la famosa sindrome di Stendhal. Devo ammettere che non è così frequente mentre un’altra costante c’è".

Quale?

"Qui c’è una bellezza talmente densa, viva – e tangibile grazie alle nuove teche – che anche se non provoca svenimenti ogni giorno lascia a chiunque vi si accosti sensazioni di pace e benessere. Capita anche a me, sa?".

Perfino al direttore.

"Certe sere mi fermo davanti a un dipinto, ne ammiro la perfezione. E torno a casa felice".

Gli Uffizi sopra il Louvre e il Moma. Se lo aspettava?

"Questo riconoscimento è la conferma dell’unicità degli Uffizi che sono una grandissima collezione collettiva senza eguali. Qui ci sono i risultati di secoli di ricerca e selezione del bello, dai Medici ai Lorena. Qui non c’è una Venere sola, ci sono più Veneri. E accanto alle opere più celebri del mondo ci sono porcellane cinesi, opere africane del ’500, capolavori dell’arte fiamminga. E’ la conferma che in Italia non dobbiamo smettere mai di stupirci".

In che senso?

"Non esiste altro luogo al mondo dove apri la porta di una chiesetta e trovi un capolavoro che potrebbe essere esposto a Parigi. Avete presente il Trittico di Masaccio nel piccolo paese di Reggello?".

Un 2021 di trionfi.

"L’Italia ha fatto un risultato straordinario alle Olimpiadi vincendo medaglie in discipline che forse qualcuno nemmeno conosceva. Una capillarità che rispecchia il nostro patrimonio, fatto di ricerca e bellezza".