Venerdì 19 Aprile 2024

Guerra UcraiL’esperto militare "Risposta misurata Ma ora il conflitto va terminato"

Alessandro Politi, direttore della Nato Defence College Foundation "Trovo irrealistico che l’Ucraina abbia cercato l’incidente"

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"Questo incidente, ben gestito dai paesi Nato, dimostra che la situazione è seria e sicuramente farà riflettere molti decisori politici, in Europa e oltreoceano, sul fatto che non possiamo illuderci di tenere sotto controllo questo conflitto, che c’è la necessità di premere per arrivare a una tregua e poi giungere a una soluzione che sia soddisfacente per l’ordine internazionale. Non possiamo accettare che i confini vengano cambiati a colpi di cannone, ma neppure sostenere un conflitto infinito in Europa". Così, da Bruxelles, Alessandro Politi, direttore della Nato Defence College Foundation.

L’incidente può essere valutato come uno stress test per la Nato, stress test superato?

"Bisogna essere onesti, la Nato ha affrontato prove ben peggiori mostrando di avere sempre il controllo dei nervi. Questo è un tipico incidente che, se si fosse trattato di errato lancio di un missile russo, avrebbe potuto innescare una consultazione sotto l’articolo 4, l’articolo che permette ad ogni alleato di mettere in agenda subito una questione seria. Da qui all’articolo 5, che comunque non è un articolo di guerra , ma di mutua assistenza, ce ne corre. Non c’è comunque nessun automatismo, la risposta è flessibile e ponderata. E comunque ogni decisione Nato è presa per consenso di tutti i paesi: l’unanimità avviene con un voto, qui non ci sono voti divisivi".

In tempi recenti, la Nato ha avuto stress test reali?

"Se devo pensare ad un vero stress test, avvenne quando durante la guerra in Siria un caccia turco abbattè volontariamente un bombardiere russo. Ma anche in quel caso si tennero i nervi saldi".

In questa vicenda ha brillato per prudenza l’America, lo ha riconosciuto anche il Cremlino. Sorpreso?

"L’America è un governo che ha l’arma nucleare. La prudenza di Biden è una prudenza da professionista politico e la prudenza di chi sa di avere una responsabilità globale. La Russia glielo ha riconosciuto".

Cosa risponde a chi sospetta, viste le reazioni a caldo di Zelensky, che Kiev abbia cercato l’incidente?

"Molto onestamente, non credo proprio. Trovo questa ipotesi poco realistica. Che gli ucraini siano prontissimi a denunciare con durezza qualsiasi mossa russa, di leggerla pro domo loro, è un conto, ma sarebbe autolesionista cercare di provocare un incidente, che sanno che sarebbe scoperto e che raffredderebbe istantaneamente i rapporti con l’occidente, in primis quelli con gli americani. E poiché sono gli americani quelli che mandano più armi, non rischierebbero"

Stoltemberg ha detto per l’ennesima volta no alla richiesta ucraina di una “no fly zone“ e ha ribadito che la Nato non è parte del conflitto. Tutto come previsto. Ma questo episodio modificherà in qualche modo la postura della Nato?

"Non siamo in guerra e non è un atto aggressivo aiutare un paese aggredito. Alla luce dell’incidente polacco non c’è bisogno di una escalation, le truppe sono già al livello di allerta appropriato. Quel che si può valutare è prendere, quando sono in corso attacchi missilistici russi sull’Ucraina, misure che riducano il rischio di avere vittime, penso a misure di difesa civile".

A.Farr.