Non serve molto. Una baita alla fine della strada, la panchina scavata nel legno di ciliegio. Davanti al camino la riproduzione della Caduta degli angeli ribelli di Bruegel. Certamente un grande congelatore. E i libri, in sei lingue diverse. Anche Calvino, che aveva fotografato la situazione: "La forza dell’eremita si misura non da quanto lontano è andato a stare, ma dalla poca distanza che gli basta per staccarsi dalla città senza mai perderla di vista". Prato Gaudino, mille metri, venti case e un solo abitante, è a 5 chilometri da Cervasca, incastrata tra la Valle Grana e la valle Stura di Demonte. Una passeggiata di 40 minuti per essere dentro al mondo e riempire il congelatore. Michael Willemsen, 52 anni, archeologo belga poliglotta e cacciatore di meteoriti, scende quando deve e risale appena può. Ha scelto la solitudine, senza conti in sospeso con la gente, se qualcuno passa di lì il caffè è sempre pronto. È colto, equilibrato, iperconnesso. Dal 2017 con 400 euro al mese risolve le questioni alimentari e si paga l’abbonamento a internet. Il resto è superfluo. Un partigiano scappato dalle pagine del suo Fenoglio? Un pirata occitano? Un uomo in fuga? "Direi un viaggiatore in buona compagnia, senza scadenze e treni da prendere. Mi sveglio con il picchio e l’abbaiare del capriolo. Accolgo il silenzio, con qualche eccezione per la musica di Bach. Non rifiuto gli altri ma preferisco stare da solo. Una volta è stato per tre mesi di seguito e ho quasi perso l’uso della parola. Marie-Christine, la mia compagna che fa la contadina in Provenza, viene a trovarmi ogni tanto. Sono felice di vederla e ancora più felice quando se ne va. Per lei è la stessa cosa. E per essere onesti il mio è un isolamento che fa ridere i polli. Ho ...
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