Venerdì 19 Aprile 2024

L’epidemiologo: "Avanti con la quarta dose, unica difesa"

ROMA

"Per ora la Cina ha comunicato 10 milioni e 168mila casi e 31.600 morti ma i dati cinesi sono sempre stati giudicati di attendibilità indefinita. Il Paese avrebbe avuto sia il tempo sia i mezzi per evitare uno scenario simile: la strategia dello ‘Zero Covid’ è stata un errore politico drammatico". È quanto afferma Carlo La Vecchia, professore ordinario di Statistica medica ed Epidemiologia all’Università degli Studi di Milano.

I nuovi casi sarebbero oltre un milione, i morti almeno 5mila al giorno. Come ha fatto la Cina a ripiombare nel Covid?

"Il problema della Cina è che ha vaccinato poco – soprattutto gli anziani e la popolazione nelle aree rurali – e con vaccini poco efficaci a virus inattivato. Si tratta, per giunta, di vaccinazioni fatte tempo fa e l’assenza dei richiami necessari ha reso il vaccino ancora meno efficace. Il grande errore strategicoè stato non aver capito che i vaccini a RNA messaggero o anche a vettore virale erano molto più efficaci".

Cosa rischia ora la Cina?

"Una grande ondata pandemica come quella che ha colpito l’India nel marzo aprile 2020 o Hong Kong lo scorso marzo. Rapportato alla Cina continentale potrebbe tradursi in diverse centinaia di migliaia di morti: la stima è di 300mila morti ma potrebbero essere anche di più".

Si rischiano nuove varianti?

"Le varianti attualmente diffuse in Cina sono Omicron 5 e Omicron 2 ma di fronte a un’esplosione epidemica con centinaia di milioni di casi concentrati in un periodo di tempo limitato vi è il rischio che possano svilupparsi sottovarianti che potrebbero riportare ad alti livelli il contagio anche in altri Paesi".

L’Italia è pronta ad affrontare un’ipotetica nuova ondata?

"Bisogna proseguire con le vaccinazioni. Solo poco più di un quarto della popolazione ha fatto la quarta dose. Inoltre gli ultrasessantenni vaccinati in estate, trascorsi i 70 giorni, devono fare la quinta per essere coperti in inverno".

Giulia Prosperetti