Mercoledì 24 Aprile 2024

L’emergenza bis è il fanatismo anti-sanitario

Beppe

Boni

Erano tra noi, ma non ce ne eravamo accorti. Come ribelli in sonno con lo sguardo rivolto all’orizzonte in attesa di un nemico che non c’è o in attesa di inventarlo. L’emergenza nell’emergenza oggi è il fanatismo sanitario che spunta qua e là nell’era del Covid fra negazionisti duri e puri e seguaci dell’improvvisato sapere del web dove si trovano soluzioni per ogni palato. Basta un clic. Più aumentano le difficoltà e più spuntano idee e personaggi fuori dalla logica del buonsenso. L’ultima incursione dell’estremismo legato alla salute è lo sciopero indetto dal Sindacato autonomo europeo scuola ed ecologia, una sigla sconosciuta ai più che naviga soprattutto sul web. Ha indetto uno sciopero per ottenere a scuola la ’dieta del sangue’ secondo un nutrizionismo che vorrebbe il menù legato al gruppo sanguigno. Risultato: in una elementare di Gaggio di Piano, territorio Modenese, comune di Castelfranco Emilia, che ironia della sorte è il posto dove hanno inventato i tortellini, quattro bidelli hanno rinunciato per questo nobile motivo a un giorno di stipendio e 140 bambini sono dovuti rimanere a casa. Il replay si è ripetuto a La Spezia. Follie in libertà.

Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso ipotizza una verifica su ciò che è accaduto. Meglio farla in fretta per capire cosa passa per la testa a gente che poi lavora accanto ai ragazzini. La salute scatena derive estreme a cui già assistiamo nel campionario No vax e No Green pass. Vedi i due sconsiderati che, sempre a Modena, all’uscita di un teatro che aveva mandato in scena Se questo è un uomo di Primo Levi, hanno distribuito volantini paragonando l’Italia del rigore anti contagio alla Germania nazista. Gli spettatori se li sarebbero mangiati. Giustamente. Il codice penale tiene a bada chi commette reati, ma è preoccupante il movimentismo di certe teorie. L’animo umano nelle difficoltà a volte si aggrappa a soluzioni immaginifiche. Ma l’unico punto fermo resta la scienza, che avrà qualche difetto, ma ci ha portato fin qui, in una società del benessere che tollera anche i negazionisti del No tutto.