"Lei non sa chi sono io". Nuovi guai per Cesare Battisti

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COSENZA

"Lei non sa chi sono io, vedrà di cosa sono capace". Così, nel 2020, l’ex terrorista Cesare Battisti, 67 anni, si sarebbe rivolto a una guardia penitenziaria nel carcere di di Rossano Calabro, ’rea’ di avere controllato una lettera ricevuta per posta dall’illustre detenuto. Due frasi costate a Battisti una denuncia per resistenza a pubblicio ufficiale e oltraggio alla polizia penitenziaria. E proprio per oggi è fissata, al tribunale di Castrovillari, la prima udienza del processo che vede imputato l’ex terrorista.

Battisti sta scontando una pena all’ergastolo ed è attualmente detenuto in regime di carcere ordinario a Parma. Le verifiche sulla sua corrispondenza, nel 2020, erano state disposte dal tribunale di Sorveglianza mentre l’ex terrorista era era detenuto nel carcere calabrese. Nel procedimento, davanti ai giudice monocratico, Battista è difeso dall’avvocato Maurizio Nucci. L’episodio sarebbe accaduto il 15 settembre 2020 quando Battisti era detenuto nel reparto di alta sicurezza del carcere. "Non c’è assolutamente nessuna preoccupazione – afferma il legale –, una prima valutazione di merito sui fatti c’è già stata in sede disciplinare e ha avuto esito positivo".