Giovedì 25 Aprile 2024

L’economista dà l’allarme: "Rischio autunno caldo"

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Dopo la pausa estiva dobbiamo prepararci a un autunno caldo sul fronte dei salari?

"Il rischio c’è e già ci sono i primi segnali di fronte alla perdita di potere d’acquisto di chi ha un reddito fisso impoverito dall’aumento dei prezzi", risponde Valentina Meliciani (foto), direttrice della Luiss School of European political economy.

Siamo all’allarme salari?

"Non per una rincorsa di prezzi e salari, come avviene già in America, ma per la perdita di potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti".

Quindi?

"Sarà inevitabile che i prossimi rinnovi contrattuali vedano la richiesta di adeguamenti delle buste paga per cui si è ulteriormente ampliato il gap con l’inflazione. Situazione a cui gli italiani hanno sopperito con i risparmi fatti durante la pandemia, ma non può durare all’infinito".

Le imprese non sembrano in grado di aumentare i salari.

"Vero, anche perché si tratta di inflazione importata che aumenta i costi produttivi con pochi margini per essere assorbita". Come si può evitare la spirale salariale?

"La coperta è corta, però sia a livello europeo sia nazionale si possono prevedere misure per contenere i prezzi e sostenere le categorie più deboli".

Come?

"Con politiche mirate. Penso, a livello Ue, a un tetto sul prezzo del gas o all’accelerazione della transizione energetica".

E in Italia?

"Aiutare con interventi diretti e la riduzione del cuneo fiscale le categorie che soffrono di più, anche usando la tassazione sui profitti delle imprese che vanno meglio in questa congiuntura. Draghi però dovrà essere molto bravo per scongiurare l’autunno caldo e tenere insieme forze politiche diversamente sensibili al richiamo delle piazze".

Achille Perego