Giovedì 18 Aprile 2024

Le vignette anti Khamenei Sotto scorta disegnatore italiano

Una caricatura dell’ayatollah realizzata da un artista toscano è finita sulla copertina di Charlie Hebdo. Minacciato sui social dopo la pubblicazione, è stato deciso di rafforzare la tutela per lui. "Temo ritorsioni"

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di Alberto Pierini

È sotto tutela per una vignetta. Una tutela necessaria, perché intorno a lui c’è un clima di allarme che sta crescendo, dopo le minacce social al giornale satirico Charlie Hebdo. "Ero a cena, stavo guardando la televisione: ho visto cosa stanno facendo a quelle ragazze iraniane. E di getto ho buttato giù quella vignetta". È la vignetta con la quale è finito sulla copertina dell’ultimo numero di Charlie Hebdo, tra i 35 vincitori del concorso che commemora l’anniversario dell’attentato del 2015 contro la redazione di Parigi. Tema? Le repressioni del regime di Teheran. E non c’è andato leggero.

Lui, Paolo Lombardi, operaio per una vita, ma una mano baciata dal talento per i disegni. E le vignette. In primo piano il volto del dittatore sul quale una ragazza, della quale si vedono solo le gambe, urina. Un’immagine potente, sorta di vendetta della donna su chi ne frena l’emancipazione.

"Una risata vi seppellirà" è il motto che ha scelto per il suo profilo Facebook. E lo dispiega in tutte le direzioni: dal dramma degli immigrati che arrivano sulle coste fino alle elezioni. E ora alle bacchettate al regime iraniano. "È chiaro, come tutti ho paura di ritorsioni: ma alla fine qualcuno deve anche avere il coraggio di far sentire la propria voce".

Lui già da qualche ora è sotto la tutela delle forze dell’ordine, nel comune del Casentino dove vive per il plausibile rischio di azioni sconsiderate. Nei prossimi giorni, sempre secondo quanto si apprende, la prefettura di Arezzo deciderà se adottare misure ancora più mirate. Una sorta di occhio protettivo. Dall’Iran sono arrivati ruggiti di Charlie Hebdo e di quanti figurano nella copertina del giornale. "Minacce? Lo so, c’è chi ne parla ma vi posso assicurare che non me ne sono arrivate direttamente. Io poi vivo nel mio mondo". Un mondo che conosce a menadito ma dal quale si affaccia verso quello più grande, oltre le foreste del Casentino, oltre il mare. E in Europa gioca quasi in casa, ormai.

Lombardi ha già un curriculum riconosciuto nei giornali francesi avendo pubblicato vignette per Le Monde e Le Figaro e su tante altre pubblicazioni.

"Dal 2008 ho cominciato a mettere le mie vignette su internet, mi ha contattato un’agenzia e mi ha chiesto di collaborare". Il primo ponte quello con la Germania, sulle colonne di Stern. Ma piano piano la sua matita ha cominciato a girare l’Europa: in particolare in Olanda. "Per me la libertà di espressione è fondamentale, non resisto quando l’indignazione sale". Gli è salita in passato anche verso Erdogan. "Sono stato attaccato anche per quelle vignette: ma vado avanti, con la satira ho la sensazione di fare la cosa giusta".

È stupito del clamore che si è sollevato in queste ore. "Mi sento con colleghi anche in Francia, non sta succedendo niente di simile". A dargli la forza di continuare? "Avevo contatti con una ragazza iraniana, anche lei vignettista: da un anno non ne ho notizie". E ha quasi paura di tirare la conclusione che ti aspetti. E infatti ne sceglie un’altra. "La paura ci sta: ma se penso a chi rischia del suo in Iran, beh supero tutto". E affonda la matita in un altro disegno: ne ha realizzato uno anche per la morte di Pelè, che si volta verso un gruppetto di ragazzi che rincorrono la palla. E perfino quella suona come un inno alla libertà.