Giovedì 18 Aprile 2024

Le varianti del Covid ora fanno paura "Alzare le difese, accelerare sui vaccini"

Duro monito dell’Iss e dell’Agenzia europea per il controllo delle malattie: se si abbassa la guardia, boom di infetti e morti tra 5-6 settimane

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di Alessandro Farruggia

L’Istituto superiore di sanità, il Cts e l’Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) concordano: le varianti al Covid 19 sono una minaccia reale, bisogna rafforzare le misure o i casi cresceranno.

"Considerata la circolazione della variante inglese di Sars-CoV-2 nelle diverse aree del Paese, riscontrata nell’88% delle Regioni e Province autonome, con una prevalenza media del 17,8% ma picchi fino al 59% – scrive l’Iss nella relazione tecnica sul tema – è prevedibile che nelle prossime settimane la variante inglese diventi dominante nello scenario italiano ed europeo".

Ora, poiché "la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate – scrive l’Iss – , si raccomanda di intervenire per contenere e rallentarne la diffusione. Dunque, vanno rafforzare o innalzate le misure in tutto il Paese, modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione e rinunciando in ogni caso a ulteriori rilassamenti delle attuali misure in atto".

Per "contenere e rallentare" la diffusione delle varianti del Covid, "in analogia con le strategie adottate negli altri Paesi europei – avevano scritto nel verbale della riunione di venerdì gli esperti del Cts – è necessaria una rigorosa osservanza, rafforzamento e incremento delle misure di mitigazione del rischio sia in ambito nazionale che in specifici ambiti locali".

Non meno netto è stato ieri l’Ecdc: "Il rischio di ulteriore diffusione del Coronavirus nell’Unione Europea è attualmente valutato da ’alto’ a ’molto alto’ per la popolazione nel suo complesso e ’molto alto’ per le persone vulnerabili".

I Paesi dovrebbero accelerare le campagne di vaccinazione, raccomanda l’Agenzia, perché "le varianti hanno maggiore trasmissibilità" e "potrebbero determinare una maggiore gravità della malattia", mentre "i vaccini con licenza esistenti potrebbero essere solo parzialmente o in gran parte meno efficaci". "A meno che le misure non farmaceutiche come distanziamento, telelavoro ove possibile, restrizione agli spostamenti, mascherine e igiene mani, non vengano continuate o addirittura rafforzate – ha detto la direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon – nei prossimi mesi dovrebbe essere previsto un aumento significativo dei casi e dei decessi correlati al Covid-19".

La sfida è vaccinare il più possibile (a ieri in Italia sono state somministrate 2.989.748 dosi), ma anche tenere sotto controllo i contatti sociali per evitare una terza ondata egemonizzata dalle varianti, che secondo alcuni studi potrebbero essere non solo più contagiose ma anche più letali, con "un aumento tra il 40 e il 60% del rischio di ospedalizzazione e di morte" secondo Nervtag, di fatto il Cts britannico. La minaccia si materializzerà tra 5-6 settimane, se non saremo abili a disinnescarla.

Per adesso prosegue il lento calo della seconda ondata della pandemia. Sono stati 7.351 i nuovi casi in Italia nelle ultime 24 ore, contro gli 11.068 di domenica. In calo, come sempre il lunedì, i tamponi: 179.278, 26mila in meno. Ma il tasso di positività è comunque in netta discesa: 4,1%, contro il 5,4% . I decessi salgono a 258 (domenica 221). In lieve salita la pressione sugli ospedali : le terapie intensive sono 4 in più (24 ore prima +23) con 122 ingressi del giorno, e salgono a 2.089, mentre i ricoveri ordinari sono 66 in più (il giorno prima -51), 18.515 in totale.