Martedì 16 Aprile 2024

Le tracce del boss. Spunta il libro mastro: sigle e numeri segreti. Trovato il terzo covo

Sequestrata la casa della madre del prestanome: lì sei mesi di latitanza. La pista dell’ultimo rifugio rivelata da chi si è occupato del trasloco. Nel taccuino da decifrare investimenti, soldi all’estero, traffico di droga

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Trapani, 20 gennaio 2023 - Un "taccuino mastro", zeppo di appunti, cifre e nomi alcuni dei quali risalgono al 2016 e quattro appartamenti sequestrati, alcuni intestati ad Andrea Bonafede (l’uomo a cui Matteo Messina Denaro aveva sottratto documenti e identità, ma che usava come agenzia immobiliare) e alla madre, che potrebbero trasformarsi nella caverna di Ali Babà. Niente pizzini, ma un quadernetto dal quale emerge una fitta rete di complicità, punti di congiunzione e contatto che fissano le coordinate della galassia di Messina Denaro. Una costellazione fatta di complici e fiancheggiatori che il taccuino mastro, trovato nel primo covo, quello di via Cb 31 a Campobello di Mazara (ribattezzato vico San Vito), potrebbe fare uscire dalla nebbia in cui si trova. Un’agendina con fogli bianchi su cui il padrino trapanese aveva appuntato sigle, nomi e cifre e numeri di telefoni anche di donne con cui probabilmente usciva o aveva avuto una relazione.

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Gli inquirenti stanno penetrando nei rifugi di MMD. Dopo i primi due (vico San Vito e via Maggiore Toselli), ieri ne è stato scoperto un terzo, in via San Giovanni 260, sempre a Campobello di Mazara, il "buen retiro" del boss che aveva dislocato le sue casematte in un raggio di 500 metri. Stavolta però l’appartamento, scoperto dalla polizia, era vuoto e sembra, addirittura, messo in vendita. Il boss vi aveva soggiornato fino ai primi di giugno, poi aveva traslocato in vico San Vito. A "soffiare" l’informazione sarebbero stati alcuni addetti della ditta di trasporto. E se l’ultima scoperta non ha dato soddisfazione agli inquirenti, non così è stato per i primi due covi, dove continua l’attività degli uomini della Scientifica. Nel vano blindato di via Toselli, ad esempio, gioielli, collane, bracciali e anche pietre preziose di dimensioni consistenti. Che possa essere stato svuotato dei reperti più scottanti, secondo il comandante del Ros dei carabinieri, generale Pasquale Angelosanto, è solo un’ipotesi. Nel caso, "mi auguro che se qualcuno c’è stato, abbia lasciato qualche traccia".

Ma è nel bivani di via Cb 31 che il bottino è pesante e porta a galla la densa rete di relazioni, anche sentimentali, che MMD avrebbe intrattenuto negli ultimi anni. Resta ancora da capire a cosa si riferiscano le cifre scritte in quel block notes: investimenti, soldi depositati all’estero, profitti del traffico di droga o delle estorsioni? Bisognerà attendere, ma è certo che in quelle carte e nel taccuino mastro si nascondono frammenti dell’universo affaristico e relazionale del boss stragista. Sigilli anche alla casa della mamma di Andrea Bonafede all’incrocio tra via Marsala e via Cusmano. In questa abitazione il geometra, che ora vive a Castelvetrano, ha trascorso la sua giovinezza.

I covi sono solo un versante dell’offensiva contro MMD, che ieri ha saltato la prima seduta di chemioterapia in carcere perché ha chiesto un altro parere medico. L’altro importante versante riguarda il sistema dei fiancheggiatori. "Le notizie delle ultime ore mi stanno gettando nello sconforto più totale. Sta passando l’immagine distorta di un’intera comunità a protezione e a disposizione di questo mafioso. È un’immagine che respingo con forza, perché penalizza una cittadina fatta di tante persone perbene. Io per primo chiedo alle forze dell’ordine e alla magistratura di fare piazza pulita, di liberare questo paese e i suoi cittadini onesti per fare in modo che possano vivere una liberazione e un riscatto, che non debbano più subire una simile onta", è il grido del sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione.