
Le testimonianze. Il papà del sopravvissuto:: "Con la maglia sul naso ha evitato le esalazioni"
di Massimo Selleri
CAMUGNANO (Bologna)
Se Nicholas Bernardini è già stato dimesso dall’ospedale Bufalini di Cesena con una prognosi di 30 giorni lo deve alla sua prontezza di riflessi. "Alla fine ha riportato solo diverse ustioni alle mani – spiega il padre Vittorino –, perché nel momento dell’esplosione è stato molto rapido nel coprirsi il naso con la maglia e questo ha impedito che respirasse le esalazioni. Inoltre i soccorsi sono stati impeccabili". Dipendente di Enel Green Power, il 25enne è tra i quattro lavoratori che sono rimasti feriti durante l’esplosione alla centrale di Suviana. "È andata bene, anche se la tragedia resta – prosegue il padre – e Nicholas è ancora molto scosso per quello che è accaduto ai suoi colleghi. Desidero ringraziare tutti coloro che in queste ore si sono adoperati nei soccorsi. Dalle cure mediche all’ospitalità tutto è stato perfetto. Un pensiero particolare va ai carabinieri di Cesena che ci hanno aiutato e confortato in un momento in cui è difficile rimanere lucidi. Ci sono stati di aiuto anche nel trovare un alloggio e un altro grazie va a Frate Filippo e a tutti i frati Cappuccini di Cesena che ci hanno accolto e ospitato con grande umanità".
Resta l’apprensione per gli altri feriti. Jonathan Andrisano, 35 anni, è ancora ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Polivalente del Policlinico Sant’Orsola di Bologna ed è ancora intubato. "È in prognosi riservata – ha dichiarato il primario Tommaso Tonetti – e desta preoccupazione il quadro respiratorio. Non ha riportato ustioni a livello cutaneo e siamo riusciti a stabilizzare i parametri respiratori".
È in prognosi riservata anche Leonardo Raffreddato, 42 anni, subito trasportato al Bufalini. "Le lesioni sono sul 20% del corpo – a parlare è Marisa Bagnoli – responsabile della direzione medica del presidio cesenate – ma noi abbiamo visto pazienti con ustioni anche più estese. Purtroppo ci sono anche dei problemi all’apparato respiratorio per le inalazioni di calore che si sono verificate durante l’incidente". Sandro Busetto, 59 anni, è ricoverato nel reparto Grandi Ustioni all’ospedale Cisanello di Pisa.
Nell’esplosione ci sono stati anche tre operai che sono rimasti illesi e sono stati prontamente sentiti dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro. "Abbiamo sentito una forte esplosione – questa la sintesi delle deposizioni – e visto le fiamme risalire dai piani più in basso della centrale".
Tra di loro c’è Pierfrancesco Firenze, che lavora nella centrale idroelettrica sull’Appennino bolognese da 5 anni. È originario di La Spezia e si è salvato perché al momento dell’esplosione non era nell’impianto. "Era fuori insieme ad altri due suoi colleghi – racconta la moglie Emilia Ferdighini – e improvvisamente hanno visto la fiammata, poi lo scoppio e il fumo. Lui qui ci aveva portato tante volte e non avevo motivo per avere paura, ma quando ho appreso la notizia mi sono chiaramente spaventata. Poi l’ho sentito e mi ha detto che stava bene, anche se ovviamente è sotto choc per ciò che è accaduto ai suoi colleghi. Qui si conoscono tutti".