FRANCA FERRI
Cronaca

Le tensioni con Bruxelles: Ita-Lufthansa, Meloni attacca la Ue. Ma Giorgetti media sul Patto di stabilità

La premier attacca Gentiloni: "La Commissione blocca la nostra soluzione per l’ex Alitalia". Il ministro dell’Economia in pressing per la nomina di Daniele Franco alla guida della Bei

Giorgia Meloni alla conferenza stampa finale dopo il G20 a Nuova Delhi
Giorgia Meloni alla conferenza stampa finale dopo il G20 a Nuova Delhi

Da una parte Meloni attacca di nuovo Gentiloni, questa volta non sul Pnrr ma sul dossier Ita-Lufthansa, dall’altra Giorgetti tratta con il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner sulle nuove regole per il patto di stabilità e sulla guida della Bei (la Banca Europea degli Investimenti): quella fra il governo e l’Europa è una partita che si gioca su molti piani. E, visto la delicatezza di molti dossier, come i i margini della manovra e le modifiche al Patto di stabilità, i momenti di tensione si moltiplicano.

"È curioso che la Commissione Ue blocchi la soluzione al problema Ita – ha detto ieri la presidente del Consiglio in conferenza stampa al termine del G20 a Nuova Delhi – . La stessa Commissione che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione, e quando troviamo una soluzione al problema Ita la blocca. Quindi non stiamo più capendo e vorremmo una risposta. La questione è stata sottoposta a Gentiloni da Giorgetti".

Quello che manca, a oggi, è il via libera dell’Antitrust Ue all’intesa definitiva raggiunta a fine maggio da Ita e Lufthansa per l’acquisto da parte della compagnia tedesca del 41% della newco italiana attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro e con l’opzione di acquisire tutte le azioni rimanenti in un secondo momento. Nelle intenzioni delle due società l’operazione sarà portata a termine entro la fine dell’anno.

La risposta arriva a stretto giro da Bruxelles: "Non abbiamo ancora ricevuto alcuna notifica" sull’accordo, notifica che "spetta alle parti" coinvolte nell’intesa, fanno sapere fonti Ue. E il portavoce Ue precisa che il commissario all’Economia Paolo Gentiloni non si occupa di concorrenza: "Le fusioni fanno parte del portafoglio della Concorrenza che era in mano alla vice presidente esecutiva, Margrethe Vestager, ora in congedo non retribuito – continuano le fonti europee –. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha affidato il portafoglio della Concorrenza al commissario alla Giustizia, il belga Didier Reynders".

Il Mef butta acqua sul fuoco, giudica "positiva" la risposta Ue "perché rappresenta il presupposto di un iter che sarà molto veloce", e dal ministero dell’Economia e Finanza fanno sapere di aver già avviato "una fase di pre notifica" e soprattutto di essersi attivati per ottenere un incontro in tempi brevi con il commissario supplente Reynders.

Così il dossier Ita-Lufthansa si interseca con un altro dei temi al centro dell’incontro tra Giancarlo Giorgetti e il suo omologo tedesco: la presidenza della Bei. Una delle candidature è proprio quella della vicepremier Ue, la danese Margrethe Vestager, mentre l’Italia ha candidato l’ex ministro dell’Economia del governo Draghi, Daniele Franco. "Una figura tecnica riconosciuta da tutti – sottolinea Meloni –, non abbiamo fatto una scelta politica. Una scelta politica sarebbe un errore". A supporto di Daniele, Franco Giorgetti ha chiesto a Lindner l’appoggio della Germania e la stessa Meloni potrebbe aver chiesto sostegno al cancelliere Olaf Scholz, con cui ha parlato a lungo a margine dell’omaggio al mausoleo di Gandhi, a New Delhi.

Non solo Ita-Lufthansa e presidenza Bei: con Lindner, Giorgetti ha affrontato il tema scottante delle nuove regole del Patto di stabilità, confermando l’accordo sulla necessità di iniziare un percorso per il rientro del debito "secondo regole realistiche, sostenibili e serie". C’è accordo anche sulla proposta italiana di scomputare dal patto gli aumenti della spesa della Difesa collegati al sostegno all’Ucraina.

Conclusa la missione al G20, ieri sera Meloni e Giorgetti hanno fatto tappa a Doha, per un incontro istituzionale con l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e altre autorità del Paese del Golfo. Alla delegazione italiana si è unito l’ad di Eni, Claudio Descalzi. Al centro dei colloqui la cooperazione bilaterale nei settori della politica estera, della sicurezza, dell’energia, della difesa e degli investimenti.