Le tante ’Italie’ dei prezzi I costi volano al Nord (i salari no)

I dati dell’Unione consumatori: a Bolzano, Milano e in Emilia-Romagna più complicato arrivare a fine mese

Vivere con 1165 euro al mese a Milano è ben diverso che farlo in un paesino degli Appennini, in un piccolo Comune siciliano o in una città della Campania. Specialmente in tempi di super inflazione.

LE DIFFERENZE TRA CITTÀ

Che il costo della vita sia differente tra Nord e Sud e tra provincia e grandi città non è una novità. La corsa dei prezzi però ha ulteriormente allargato le differenze. L’anno scorso, secondo l’Unc, le spese, dalle bollette agli alimentari dai servizi al tempo libero, sono rincarate di 3.269 euro per una famiglia di Bolzano, città che guida la classifica davanti a Bologna (3.268), Ravenna (3.262) e Milano (3.258) mentre Firenze è 21esima con un aggravio di 2892 e agli ultimi posti, con incrementi sotto i 2mila euro, troviamo Reggio Calabria, Catanzaro e Potenza.

I SALARI AL PALO

Se l’inflazione corre, salari e stipendi sono sempre più poveri con una perdita di potere d’acquisto del 10% tra 2007 e 2020 e un Paese, unico in Europa dove le buste paga in trent’anni sono diminuite del 2,9%. Così con il salario medio di 1669 euro netti al mese nel 2021 (ma essendo una media c’è chi prende anche molto meno) stimati dalla Fondazione Di Vittorio (Cgil), non è facile fronteggiare tutte le voci del bilancio familiare. Nel 2021, secondo l’Istat la spesa media mensile delle famiglie è stata di 2.473 euro, con punte di 2699 al Nord-Ovest per scendere a 2588 nel Centro e a 1971 al Sud con una differenza tra Settentrione e Meridione di 728 euro.

FAMIGLIE IN EMERGENZA

Se a Milano, come rileva il database Numbeo dedicato al costo della vita, lo stipendio medio mensile netto sfiora i 1.790 euro, una famiglia con due salari (ipotizziamo 3.600 euro in tutto) deve pagare 775 euro l’asilo nido, 73 per la palestra, 80 per un pranzo in due, più di 40 per i trasporti, oltre 400 per le utenze, più di 500 per il carrello della spesa e se vive in affitto (dati Tecnocasa) 1.310 euro per il canone di un trilocale. Solo con queste voci (a cui bisognerebbe aggiungere anche 100 euro di spese sanitarie, almeno il doppio per imposte locali, assicurazioni e ratei condominiali) a fine mese si arriva a 3.478 euro e quindi resta davvero poco o niente per tutto il resto.

CITTÀ E PROVINCIA

Le buste paga cambiano a livello geografico. A Bologna, per esempio, gli stipendi medi netti sono di 1497 euro e a Firenze 1407. Più bassi sono anche gli indici del costo della vita (59,44 e 61,14 contro 66,87 di Milano) a partire dagli affitti con il canone del trilocale pari a 830 euro al mese nel capoluogo emiliano e a 750 in quello toscano. A Napoli e Palermo è vero che la media delle buste paga è di 1307 e 1266 eurom, ma un pranzo per due costa 50 euro, gli asili nido meno di 300, l’affitto del trilocale rispettivamente 750 e 500 e, grazie al clima, meno di 200 euro si spendono al mese per le bollette di luce e gas.

SINGLE E PENSIONATI

Diverso è anche il rapporto entrate-uscite per un single. Che non sembra essere avvantaggiato perché deve fronteggiare (dati Istat) una spesa mensile di 1734 euro e, secondo Coldiretti, un costo della vita in media più alto del 78% rispetto a quello pro capite di una famiglia tipo a partire dalla voce alimentari e bevande: 285 euro al mese contro i 184 di ogni componente di un nucleo con tre persone. Difficile, soprattutto nelle grandi città, è arrivare a fine mese con la pensione, non solo le minime a meno di 600 euro ma anche l’assegno medio (dati Inps) di 1285 euro. A meno che non si sia proprietari della casa: oggi a un giovane servono, rileva Tecnocasa, 8 anni di stipendio per comprarla a Bologna, 9,1 a Firenze, 13,2 a Milano.

Achille Perego