di Giambattista Anastasio  Sono due le grandi scommesse per la Lombardia di domani: restituire centralità alla sanità pubblica riducendo le liste d’attesa e garantire la gratuità dei treni regionali agli under 25. Entrambe fanno parte del programma di Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Pd, già assessore milanese alle Politiche sociali, oggi candidato del centrosinistra e del M5S alla presidenza della Regione Lombardia. Sollevando lo sguardo oltre Palazzo Lombardia, Majorino conferma il suo sostegno alla corsa di Elly Schlein per la segreteria del Pd e invita alla prudenza sull’eventuale riforma del 41 bis. Majorino, perché votare lei e quale sarà il suo primo provvedimento in caso di vittoria? "Credo che dopo 28 anni di centrodestra ci sia bisogno di aria fresca, di una nuova classe dirigente per una Regione più giusta e ambiziosa. Attilio Fontana, Giulio Gallera e Letizia Moratti hanno fatto il loro corso, c’è bisogno di un grande scatto per una sanità più giusta, capace di tutelare l’interesse di tutti, per una gestione diversa di Trenord ma anche dei fondi europei, delle politiche ambientali. Il primo provvedimento sarà dare un colpo alle liste d’attesa perché non è possibile dire ai lombardi che devono pagare se vogliono farsi curare in tempi dignitosi. Ingiusto. I lombardi che rinunciano alle cure sono raddoppiati". Come intende ridurle? "Con una misura di emergenza, poi però dovremo fare una grande riforma del servizio sociosanitario. Bisogna rivedere il rapporto tra pubblico e privato: nulla contro gli ospedali privati, ce ne sono di straordinari, il problema è che in questi anni è mancato il sostegno alla sanità pubblica, e questo porta alle liste d’attesa perché una sanità pubblica che non ce la fa, come personale e mezzi, diventa un tappo per tutti. Poi abbiamo bisogno di andare oltre l’ospedale, di riorganizzare la medicina territoriale". Medici di base compresi? "Sono diventate figure burocratizzate, bisogna aiutarli a stare a contatto coi pazienti, non col computer. La Regione non può mettere in campo di colpo 10mila medici ma, agendo sulle regole interne, sui sistemi informatici, sulle funzioni di segreteria, può far sì che lascino perdere le scartoffie e badino ai pazienti". Come eviterà le nomine politiche nella sanità lombarda? "Ricorrerò all’esperienza della Giunta milanese di Giuliano Pisapia: procedure di merito, niente politica né spoil system". Vuol far viaggiare gratis gli under 25 sui treni lombardi. Da destra c’è chi le dà del marziano visto che i fondi son pochi. "Io ci credo, è una misura di diritto allo studio. Ci sono fondi che possiamo utilizzare: guardando il bilancio della Regione abbiamo scoperto che Fontana ha speso 10 milioni l’anno in aperitivi, catering, iniziative di comunicazione in cui la Giunta si è fatta bella. Non parlo di programmi di comunicazione ai cittadini sui servizi, che invece ci devono essere. Sforbiciamo qui, mettiamo questi soldi nei servizi pubblici. Pure per i bambini con disabilità". Moratti propone una gara per il trasporto ferroviario regionale, lei invece è cauto. Che fare, allora? "I treni lombardi non sono accettabili per i pendolari, voglio ribaltare la gestione di Trenord, dare una rinfrescata alle figure chiave, rilanciare il servizio usando il Pnrr e le risorse europee che la Regione in questi anni non è andata a prendere. Nulla contro la gara, ma se la facciamo ora il rischio è privatizzare, valutiamola quando l’azienda sarà più forte".  Che farà per i giovani? "Sostenerli nella formazione raddoppiando i fondi per il diritto allo studio e aumentando le retribuzioni per stage e tirocini: lo fa il Lazio, possiamo farlo anche noi. Costituirò un assessorato dedicato ai fondi europei anche per sostenere tali misure".  Case popolari, quali le idee? "Siamo di fronte a un disastro: 15mila case vuote in una regione in cui tanti hanno bisogno di un tetto. Mettiamo subito a disposizione queste case dando ai lombardi la possibilità di ristrutturarle e scontando dall’affitto l’importo dei lavori".  Il 41 bis va rivisto? "Io sono d’accordo con Armando Spataro: il 41bis è stato uno strumento essenziale nella lotta alle mafie, quindi prima di rinunciarvi ci penserei mille volte, però lascio il tema ai tecnici. Quanto al caso Cospito, bisogna sempre considerare le condizioni di salute di qualunque detenuto". Chi vota per la segreteria del Pd? "Sto con Elly. Ma sono contento di aver avuto con me in questa campagna tutti i candidati. Il Pd è stato compatto, anche se avrei preferito che per la segreteria si votasse prima". I suoi detrattori dicono che è troppo di sinistra. I suoi appelli a cattolici e centristi sono un riposizionamento? "Ma no, ho fatto l’assessore alle Politiche sociali a Milano per 8 anni lavorando con la Caritas, la Casa della Carità e altre espressioni del mondo cattolico. Io sono radicale sui principi ma poi cerco alleanze per risolvere i problemi. E il mio appello agli elettori del Terzo Polo nasce dal dato di fatto che se vogliono chiudere con Fontana devono votare me, non Letizia Moratti".

Cronaca

di Giambattista
Anastasio

Sono due le grandi scommesse per la Lombardia di domani: restituire centralità alla sanità pubblica riducendo le liste d’attesa e garantire la gratuità dei treni regionali agli under 25. Entrambe fanno parte del programma di Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Pd, già assessore milanese alle Politiche sociali, oggi candidato del centrosinistra e del M5S alla presidenza della Regione Lombardia. Sollevando lo sguardo oltre Palazzo Lombardia, Majorino conferma il suo sostegno alla corsa di Elly Schlein per la segreteria del Pd e invita alla prudenza sull’eventuale riforma del 41 bis.
Majorino, perché votare lei e quale sarà il suo primo provvedimento in caso di vittoria?
"Credo che dopo 28 anni di centrodestra ci sia bisogno di aria fresca, di una nuova classe dirigente per una Regione più giusta e ambiziosa. Attilio Fontana, Giulio Gallera e Letizia Moratti hanno fatto il loro corso, c’è bisogno di un grande scatto per una sanità più giusta, capace di tutelare l’interesse di tutti, per una gestione diversa di Trenord ma anche dei fondi europei, delle politiche ambientali. Il primo provvedimento sarà dare un colpo alle liste d’attesa perché non è possibile dire ai lombardi che devono pagare se vogliono farsi curare in tempi dignitosi. Ingiusto. I lombardi che rinunciano alle cure sono raddoppiati".
Come intende ridurle?
"Con una misura di emergenza, poi però dovremo fare una grande riforma del servizio sociosanitario. Bisogna rivedere il rapporto tra pubblico e privato: nulla contro gli ospedali privati, ce ne sono di straordinari, il problema è che in questi anni è mancato il sostegno alla sanità pubblica, e questo porta alle liste d’attesa perché una sanità pubblica che non ce la fa, come personale e mezzi, diventa un tappo per tutti. Poi abbiamo bisogno di andare oltre l’ospedale, di riorganizzare la medicina territoriale".
Medici di base compresi?
"Sono diventate figure burocratizzate, bisogna aiutarli a stare a contatto coi pazienti, non col computer. La Regione non può mettere in campo di colpo 10mila medici ma, agendo sulle regole interne, sui sistemi informatici, sulle funzioni di segreteria, può far sì che lascino perdere le scartoffie e badino ai pazienti".
Come eviterà le nomine politiche nella sanità lombarda?
"Ricorrerò all’esperienza della Giunta milanese di Giuliano Pisapia: procedure di merito, niente politica né spoil system".
Vuol far viaggiare gratis gli under 25 sui treni lombardi. Da destra c’è chi le dà del marziano visto che i fondi son pochi.
"Io ci credo, è una misura di diritto allo studio. Ci sono fondi che possiamo utilizzare: guardando il bilancio della Regione abbiamo scoperto che Fontana ha speso 10 milioni l’anno in aperitivi, catering, iniziative di comunicazione in cui la Giunta si è fatta bella. Non parlo di programmi di comunicazione ai cittadini sui servizi, che invece ci devono essere. Sforbiciamo qui, mettiamo questi soldi nei servizi pubblici. Pure per i bambini con disabilità".
Moratti propone una gara per il trasporto ferroviario regionale, lei invece è cauto. Che fare, allora?
"I treni lombardi non sono accettabili per i pendolari, voglio ribaltare la gestione di Trenord, dare una rinfrescata alle figure chiave, rilanciare il servizio usando il Pnrr e le risorse europee che la Regione in questi anni non è andata a prendere. Nulla contro la gara, ma se la facciamo ora il rischio è privatizzare, valutiamola quando l’azienda sarà più forte". 
Che farà per i giovani?
"Sostenerli nella formazione raddoppiando i fondi per il diritto allo studio e aumentando le retribuzioni per stage e tirocini: lo fa il Lazio, possiamo farlo anche noi. Costituirò un assessorato dedicato ai fondi europei anche per sostenere tali misure". 
Case popolari, quali le idee?
"Siamo di fronte a un disastro: 15mila case vuote in una regione in cui tanti hanno bisogno di un tetto. Mettiamo subito a disposizione queste case dando ai lombardi la possibilità di ristrutturarle e scontando dall’affitto l’importo dei lavori". 
Il 41 bis va rivisto?
"Io sono d’accordo con Armando Spataro: il 41bis è stato uno strumento essenziale nella lotta alle mafie, quindi prima di rinunciarvi ci penserei mille volte, però lascio il tema ai tecnici. Quanto al caso Cospito, bisogna sempre considerare le condizioni di salute di qualunque detenuto".
Chi vota per la segreteria del Pd?
"Sto con Elly. Ma sono contento di aver avuto con me in questa campagna tutti i candidati. Il Pd è stato compatto, anche se avrei preferito che per la segreteria si votasse prima".
I suoi detrattori dicono che è troppo di sinistra. I suoi appelli a cattolici e centristi sono un riposizionamento?
"Ma no, ho fatto l’assessore alle Politiche sociali a Milano per 8 anni lavorando con la Caritas, la Casa della Carità e altre espressioni del mondo cattolico. Io sono radicale sui principi ma poi cerco alleanze per risolvere i problemi. E il mio appello agli elettori del Terzo Polo nasce dal dato di fatto che se vogliono chiudere con Fontana devono votare me, non Letizia Moratti".

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