Martedì 23 Aprile 2024

Le scarpe rosse e l’ex marito: addio Ilenia

Le amiche le hanno indossate per l’ultimo saluto alla 46enne uccisa il 6 febbraio. Al funerale anche l’uomo accusato di essere il mandante

di Sara Servadei

La figlia, l’ex marito (indagato come mandante dell’omicidio e presente a sorpresa) e poi le amiche più intime. È stata una cerimonia raccolta e privatissima, blindata dalla polizia, quella con cui ieri mattina le persone più vicine a Ilenia Fabbri le hanno detto addio. La donna, 46 anni, è stata uccisa con una coltellata alla gola il 6 febbraio scorso a cavallo delle 6 nella sua abitazione in via Corbara a Faenza, nel Ravennate: l’omicidio ha sconvolto la città anche perché nei giorni scorsi per la morte della donna, è stato indagato a piede libero l’ex marito, il 53enne Claudio Nanni sebbene sin da subito l’uomo si fosse dichiarato estraneo all’accaduto. L’ipotesi di reato è di omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota: per gli inquirenti Nanni potrebbe essere cioè il mandante del delitto, commesso materialmente da un sicario.

Accanto al 53enne ieri mattina c’era la 21enne Arianna, figlia della vittima e dell’indagato: i due sono arrivati insieme da un ingresso sul retro per evitare le telecamere delle numerose testate televisive che negli ultimi 10 giorni sono giunte a Faenza da tutta Italia. A detta delle persone vicine alla famiglia, Arianna, ieri apparsa comprensibilmente molto provata, crede fermamente nell’innocenza del padre. Erano invece assenti il padre di Ilenia, anche lui in questi giorni provatissimo da quello che è successo, e Stefano Tabanelli, il nuovo compagno della donna nonché suo futuro consorte, il quale non se l’è sentita di incontrare l’ex marito. Le amiche della donna hanno partecipato alla cerimonia con ai piedi scarpe rosse: non una scelta casuale, ma il simbolo della lotta contro la violenza di genere.

La funzione, alla presenza di una decina di persone in tutto, è stata celebrata nella chiesa del cimitero dell’Osservanza di Faenza da don Francesco Cavina, sacerdote della parrocchia di Santa Maria Maddalena, quella in cui abitava la 46enne. Due amiche di Ilenia e soprattutto la figlia Arianna hanno preso parola per leggere dediche e ricordi: "Perdonami mamma – ha detto la giovane – per non essere stata lì in casa con te ad aiutarti quella mattina, in quel momento".

La cerimonia è terminata con un momento molto commovente in cui tutte le persone presenti hanno lasciato scritte sulla bara di legno chiaro in ricordo di Ilenia: tra queste spiccava la frase ‘Giustizia per Ilenia’ vergata dalle amiche. Il feretro è stato poi tumulato nel cimitero faentino, ricoperto da mazzi e corone di fiori. Fuori, c’erano oltre una decina di giornalisti e anche diverse persone vicine alla famiglia. Ma non mancavano nemmeno diversi faentini giunti per rendere omaggio alla donna e stringersi in questo momento orribile per la città romagnola. Proseguono intanto le indagini della polizia coordinate dal Pm Angela Scorza per arrivare a identificare l’uomo che, dopo avere probabilmente tentato di strangolare la 46enne già in camera da letto al secondo piano, l’ha sgozzata da tergo ed è fuggito dal garage del seminterrato.

Gli inquirenti si sono suddivisi il lavoro in squadre per dedicarsi ciascuno in maniera specifica a determinati aspetti. Sul campo, oltre alla polizia Scientifica, ci sono la squadra Mobile di Ravenna, il Commissariato di Faenza e lo Sco di Roma.

L’attenzione massima è in queste ore rivolta all’esame delle immagini immortalate da una telecamera privata della zona poco prima del delitto: vi si vede un uomo forse vestito di scuro e in un atteggiamento che farebbe pensare a uno stato di attesa. I tecnici sono al lavoro per ripulire l’immagine, per renderla cioè più nitida con la speranza di arrivare a identificare l’uomo in questione. C’è attesa anche per gli esami sulle tracce biologiche isolate sulla scena del crimine grazie all’uso di luminol: si spera grazie a quelle di potere arrivare a un profilo genetico del killer di Ilenia.