Ucraina, le richieste (impossibili) di Mosca: "Truppe Nato via dall’Est Europa"

Il diktat russo: "Spostare anche le armi nucleari o reagiremo". E Biden avverte: invasione imminente

Migration

Solo alla vigilia dei conflitti, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si popola di personaggi illustri. La presenza ieri al Palazzo di Vetro del segretario di Stato americano Blinken che ipotizza anche l’uso di armi chimiche della Russia in Ucraina, rappresenta il termometro di una situazione che si va facendo sempre più esplosiva nonostante in tanti dicano "c’è ancora spazio per la diplomazia". Con tono fermo e parole calibrate Blinken, spalleggiato da inglesi francesi e tedeschi, e con la rara compattezza degli alleati atlantici alle sue spalle dice: "La Russia deve abbandonare il percorso di guerra, ho mandato una lettera al ministro degli Esteri russo Lavrov invitandolo a vederci la settimana prossima in Europa, l’obiettivo degli Stati Uniti non è iniziare la guerra ma evitarla". Temendo che i bombardamenti del Donbass facciano parte di un piano di provocazione orchestrato dal Cremlino Blinken aggiunge: "La Russia potrebbe inventare attacchi terroristici, inscenare attacchi con droni contro i civili, un attacco con armi chimiche, rivelare false fosse comuni, potrebbe teatralmente convocare riunioni di emergenza per rispondere a operazioni sotto falsa bandiera e quindi cominciare l’attacco".

Donbass: ecco cosa sta succedendo. "Neonazi, separatisti e mercenari"

Ucraina, scontri nel Donbass. La Russia mostra i muscoli e simula un attacco nucleare

Il Cremlino dopo due settimane di valutazioni ha risposto ieri alle proposte americane rigettandole: "La situazione è esplosiva – dicono i russi –, senza garanzie reagiremo, ritiratevi dall’Europa dell’Est". Putin è stato molto fermo nell’indicare che l’obiettivo del Cremlino è quello di riportare la Nato ai livelli di espansione del 1997 ritirando pertanto armamenti e uomini dai Paesi dell’ex blocco sovietico che sono entrati a far parte dell’Alleanza atlantica nel frattempo. La risposta russa lascia pochi margini di trattativa. Nella lettera di 11 pagine consegnata agli Usa, Mosca si dice "pronta al dialogo" con l’Occidente e offre a Washington una cooperazione per realizzare "una nuova equazione di sicurezza". Ma sottolinea che "le linee rosse e gli interessi strategici" sul fronte della sicurezza che aveva posto "sono stati ignorati" e che "la crescente attività militare degli Usa e della Nato direttamente ai confini russi è allarmante". Il documento elenca i temi chiave a cui, secondo il Cremlino, gli Stati Uniti e la Nato non hanno dato una risposta "costruttiva": la richiesta di non espandere ulteriormente l’alleanza, di riportare indietro le armi nucleari, il ritiro della ‘formula di Bucarest’ secondo cui "Ucraina e Georgia diventeranno membri della Nato" e la richiesta di non creare basi militari sul territorio di Stati precedentemente parte dell’Urss e non membri dell’Alleanza, compreso l’uso delle loro infrastrutture per lo svolgimento di qualsiasi attività militare, nonché il ritorno delle capacità militari e delle infrastrutture della Nato allo status del 1997, quando fu firmato l’atto costitutivo delle relazioni Russia-Nato. In tutto ciò il presidente americano Joe Biden non ha dubbi: "L’attacco della Russia in Ucraina? Sarà imminente".

Giampaolo Pioli