Giovedì 18 Aprile 2024

Le Regioni: imitiamo Vienna "Lockdown per i No Vax"

Pressing per evitare restrizioni generalizzate. D’accordo Renzi, no della Lega. Ma il governo frena: "Situazione diversa dall’Austria, per ora nessuna nuova stretta"

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di Alessandro Farruggia

Fare come l’Austria. Restrizioni solo per chi non si è vaccinato. Lo dicono molti virologi, da Clementi a Pregliasco, e la pressione sale dalle Regioni e viene raccolta anche da parte della maggioranza, come Matteo Renzi, che dice apertamente: "Mi piacerebbe che l’Italia adottasse lo stesso modello dell’Austria: in lockdown vada chi non ha fatto il vaccino". Contrario invece Matteo Salvini.

Il Governo frena. Fonti di Palazzo Chigi gettano acqua sul fuoco sottolineando come ad oggi "non vi siano le condizioni per adottare una scelta simile: i dati del contagio in Italia non sono paragonabili a quelli dell’Austria". "Non è allo studio – sottolineano – nessuna stretta sul modello austriaco per i non vaccinati". "Per ora – dice il ministro degli Affari regionali Maria Stella Gelmini – non pensiamo a restrizioni per i No vax e, più in generale, a nuove restrizioni. Al momento il governo monitora con grande attenzione l’andamento dei contagi, sollecita l’inoculazione della terza dose, il rispetto del distanziamento e ha assunto anche delle decisioni per quanto riguarda i mezzi di trasporto. Per adesso ci fermiamo qui".

I governatori però non demordono. "Chiederemo come regioni – dice presidente della Liguria Giovanni Toti – che le misure legate alle fasce di colore, se devono valere per qualcuno, valgano per le persone che non han fatto il vaccino". "La mia idea – dice il presidente della Conferenza delle regioni, il friulano Massimiliano Fedriga – è che le restrizioni previste dalla zona gialla non valgano per i vaccinati, chi si è protetto e limita le ospedalizzazioni non può pagare un prezzo per qualcosa per la quale non ha nessuna colpa". Dello stesso avviso il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto: "Concordo con Fedriga e Toti, se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati". "No a restrizioni per i lombardi vaccinati" avverte il governatore lombardo Attilio Fontana.

E a schierarsi sono anche alcune regioni di centrosinistra come la Toscana. "La misura più importante – sottolinea Eugenio Giani – è il vaccino. Per questo credo che sia giusto assumere provvedimenti restrittivi nei confronti di chi non vuole farlo, per ridurne la mobilità negli spazi pubblici: perché la circolazione dei non vaccinati favorisce fortemente il contagio". "Chi si è vaccinato – osserva il governatore del Piemonte, Alberto Cirio – ha dato prova di fiducia nelle istituzioni e credo che questa vada ripagata: sarebbe una ingiustizia introdurre restrizioni anche per loro". Più cauti i governatori di Veneto, Emilia Romagna, Sicilia, Marche e Campania. Ma venerdì, nella Stato-Regioni, uscirà una posizione comune.

"Una modifica del Green pass che preveda l’eliminazione dell’opzione del tampone – osserva il virologo Massimo Clementi dell’università San Raffaele di Milano – sarebbe una scelta giustificata". "Mi sembra una opzione possibile e interessante che ridurrebbe il livello di rischio nei contatti interumani" rilancia il virologo Fabrizio Presgliasco della statale di Milano. Per adesso non se ne parla, ma se tra il 10 e il 15 dicembre si dovessro toccare i 20 mila contagi, e soprattutto gli ospedali tornassero a riempirsi oltre le soglie previste, il dossier tornerebbe sul tavolo. Perché oggi è prematuro, ma nel governo – Lega esclusa – non c’è una obiezione ideologica. Anzi.