Quarantena, Regioni e medici in pressing: "Senza sintomi? Isolamento breve"

I governatori in coro: 5 giorni per i vaccinati. Alto Adige, con rapido negativo liberi dopo 72 ore

Le Regioni fremono. "Sburocratizziamo la pandemia o bloccheremo il Paese. Bisogna semplificare le procedure per gli asintomatici completamente vaccinati: dopo 5 giorni il positivo senza sintomi deve essere libero di uscire di casa, anche senza tampone e certificato di guarigione. Se il Cts intraprendesse questa linea di non servirebbe contare gli asintomatici". Usa parole nette l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. E non è il solo in una trincea bipartisan. In prima linea c’è il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia. "Noi – spiega – abbiamo avanzato per primi la proposta di non contare i positivi tra gli asintomatici. Chi non ha nulla, non può essere conteggiato". Su posizioni simili il governatore della Toscana, il Pd Eugenio Giani. "L’ipotesi – osserva – va nella direzione per la quale in Toscana abbiamo fatto le tre ordinanze di semplificazione". "La proposta di liberare dopo 5 giorni i positivi senza sintomi – osserva da parte sua l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini – è assolutamente condivisibile".

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Invoca la semplificazione pure il governatore ligure Giovanni Toti, che parla di "pandemia burocratica". "Il governo – propone – decida al più presto di tamponare solo i sintomatici, altrimenti non saremo travolti dai malati, ma dalle carte e dai tamponi". In conferenza delle Regioni il campano Vincenzo De Luca ha invece spinto molto – dopo la battaglia persa con il governo sull’ordinanze con le quali disporre la dad – per ottenere che anche le regioni in arancione (e non solo quelle in rosso) possano decidere la didattica a distanza. Ma altri governatori hanno frenato, sia su questo che sulle quarantene. "La conferenza delle Regioni – osserva il presidente della Puglia, Michele Emiliano, che ha presieduto la seduta di ieri – non ha preso alcuna decisione. Ne abbiamo discusso, ma poi abbiamo scelto di fare un approfondimento in una prossima riunione".

Certo è che a favore di un alleggerimento delle norme ci sono anche non pochi tecnici. "I dati di oggi – sottolinea il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia – mettono in evidenza un aspetto importante: sono diminuiti i ricoveri in terapia intensiva. Se questo trend si stabilizzerà abbiamo bisogno di andare incontro alle esigenze dei cittadini e snellire le procedure di isolamento e quarantena. Così come avviene negli Usa le persone vaccinate e asintomatiche, se positive, dopo 5 giorni di isolamento possono e devono tornare alle loro attività quotidiane".

C’è chi – come altri in Europa – ha deciso di farlo. In Alto Adige l’isolamento che ora potrà terminare anche con un test antigenico effettuato in farmacia o dal medico di medicina generale a condizione che la persona non presenti sintomi da 3 giorni. Finora le persone non vaccinate e quelle vaccinate, ma la cui seconda dose risaliva a più di 120 giorni prima, necessitavano di un test molecolare negativo per poter concludere l’isolamento. L’utilizzo del semplice tampone antigenico, sebbene con tempistiche più rigide di quelle dell’Alto Adige, era stato già deciso da varie giunte regionali, tra le quali l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria e le Marche.

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Alcune Regioni (Puglia, Campania, Piemonte, Toscana, Umbria) intendono poi muoversi anche nell’organizzazione delle vaccinazioni nelle scuole. Su questo, va detto, dal ministero dell’Istruzione c’è un via libera. Quanto al rischio denunciato dal presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che le mascherine Ffp2 degli studenti non siano cambiate quotidianamente dalle famiglie, cui spetta l’acquisto, dal governo si replica che secondo la legge spetta alle famiglie fornire le Ffp2 ai loro figli, acquistandole al prezzo calmierato di 0,75 euro. Se e quando dovesse emergere un problema di mancato cambio, sarà affrontato.