Le proteste e i dietrofront

Nel 2015 e nel 2019 le autorità concessero il via libera alle donne

1 Niloufar Ardalan

Il precedente più clamoroso nel 2015, con la capitana della nazionale di calcetto alla quale il marito, un giornalista sportivo, vietò di partire per i Mondiali in Guatemala. Le proteste feroci spinsero le autorità a intervenire: un giudice concesse alla calciatrice il permesso di lasciare il Paese.

2 Sahar Khodayari

La 30enne nel 2019 si tolse la vita con il fuoco per protestare contro il divieto alle donne di entrare allo stadio. La tragedia di quella che i social ribattezzarono ’la ragazza in blu’ – dal colore dell’Esteghlal, sua squadra del cuore, allenata all’epoca da Stramaccioni – provocò un’ondata di emozione senza precedenti in Iran. Anche in quel caso le autorità lasiarono entrare le donne allo stadio.