Mercoledì 24 Aprile 2024

Le ombre del passato Il fratello di La Russa e il braccio teso fascista "Solo un saluto militare"

Imbarazzo di FdI per il gesto dell’assessore regionale lombardo. Il fatto durante il funerale di un ‘camerata’. Lui si difende: "Niente di male"

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di Giambattista Anastasio

Solo martedì Giorgia Meloni aveva voluto sottolineare di non essersi mai dissociata dalle parole con le quali Gianfranco Fini definì il fascismo "un male assoluto". Una sottolineatura, quella della leader di Fratelli d’Italia, destinata a zittire quanti, da sinistra e dal terzo polo, agitano il rischio di un arretramento sul piano dei diritti civili e della collocazione atlantica dell’Italia nel caso in cui dalle elezioni Politiche uscisse vittorioso un centrodestra a trazione meloniana. A distanza di 24 ore da quelle dichiarazioni, ecco girare su internet un filmato che immortala Romano La Russa (foto sotto), fratello di Ignazio e assessore regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia, fare il saluto romano durante il funerale del cognato, Alberto Stabilini, esponente dell’estrema destra milanese. Nel dettaglio, nel video diffuso dal Fatto Quotidiano, si sente un cerimoniere chiamare per tre volte il "camerata Alberto Stabilini" e si vedono i partecipanti, tra cui La Russa, alzare altrettante volte il braccio, compiendo così il saluto romano, e scandire una sola parola: "Presente!". Ed è proprio su questo "presente!" che si basa la versione offerta dall’assessore regionale: "Non c’è stato alcun saluto romano e chi dice il contrario pecca di ignoranza. Quello che si è visto è un rito militare. Non si è trattato di una manifestazione politica ma dell’ultimo saluto a un caro amico, mio cognato, essendo il fratello di mia moglie. Insomma – conclude La Russa –: 15 vecchietti rincoglioniti, me compreso, che hanno voluto offrire l’ultimo tributo a un amico. Con Alberto, negli anni ’70, abbiamo condiviso tante lotte, prima nella Giovane Italia e poi nel Fronte della Gioventù".

Concetti ribaditi in una lettera inviata dallo stesso La Russa ai consiglieri regionali di maggioranza: "Non è stato commesso alcun atto illecito, come fior di sentenze confermano. I fatti oggetto dell’odierna polemica sono lontani anni luce da tutto ciò che può essere accostato al fascismo". In FdI ufficialmente fanno quadrato, il partito dirama una nota con la quale nega che l’assessore si sia prodotto nel saluto romano. Al di là delle note, però, l’irritazione è stata tanta per "un’imprudenza che ha riacceso attacchi e strumentalizzazioni" a pochi giorni dalle urne. Il governatore lombardo Attilio Fontana, leghista, condanna il saluto romano ma prende tempo: "Noi ai funerali preghiamo. Rimuovere l’assessore? Devo ancora parlare con lui. Poi valuteremo". Un siluramento? Improbabile. E lo stesso La Russa confida di essere disposto a lasciare solo nel caso in cui glielo chiedesse "il partito", alias: Giorgia Meloni. Da sinistra e dal centro vanno all’attacco. Per Vinicio Peluffo, segretario lombardo del Pd, "La Russa dovrebbe dimettersi", mentre Carlo Cottarelli ironizza: "Fra poco ci diranno che stava facendo ginnastica". Matteo Renzi (Italia Viva) bolla come "riprovevole" il gesto dell’assessore.