Martedì 16 Aprile 2024

Pippo Baudo: "Le Olimpiadi, via Veneto, Fellini. Boom degli anni '60 irripetibile"

Il conduttore: "Arrivai a Roma nel ’59. Quella era un’Italia in festa, si respirava felicità e voglia di vivere"

Un giovanissimo Pippo Baudo

Un giovanissimo Pippo Baudo

Pippo Baudo, l’Italia sta conoscendo un piccolo miracolo economico che può ricordare il boom degli anni ‘60. Come ha vissuto quel periodo?

"Anni troppo belli per essere veri. Gli italiani erano felici, ogni iniziativa aveva successo. Quegli anni non torneranno mai più".

Le chiedo un’immagine che racchiuda un’epoca...

"Basta dire via Veneto, dove andava Fellini. Oggi sembra una strada di periferia, con una sola persona seduta al bar. Il Paese è cambiato come mentalità e anche esteticamente".

Una bella differenza anche tra la tv di allora e quella di oggi...

"La tv di oggi è raffazzonata, tutti i programmi si assomigliano: brutti, comprati all’estero. La tv italiana di allora era un esempio internazionale, venivano da tutto il mondo per studiarci".

Quali programmi di allora rappresentano meglio gli anni del boom?

"Milleluci, Fantastico, Canzonissima per quanto riguarda il varietà, poi c’erano i teleromanzi di Anton Giulio Majano. C’era Alberto Lupo, c’era Mina che andava in onda, non come adesso che è un fantasma".

Era una tv allegra, piena di gioia e di vita...

"Quando stai bene è facile stare allegri. Quando non ti diverti più subentra la tristezza".

Lei arrivò a Roma da un paese siciliano. Che città trovò?

"Arrivai nel ‘59, e nel ’60 ci furono le Olimpiadi che sono state un avvenimento, un grande successo per l’Italia. Il nostro Paese fece una gran bella figura. Era una Roma in festa, si presentò alle Olimpiadi sgargiante e nuova, ed era un’Italia che era uscita da poco dalla guerra! Proprio in quell’occasione fu realizzata la via Olimpica, opere pubbliche del genere non se ne sono fatte più".

Quali personaggi rappresentano meglio la tv di allora?

"Mario Riva con il Musichiere, la prima Canzonissima con Nino Manfredi, i grandi spettacoli di Garinei e Giovannini al Sistina".

Gli italiani si scoprirono improvvisamente ricchi...

"La 600 era il sogno degli italiani, infatti era il premio di consolazione a Lascia o raddoppia?"

Lei che auto possedeva?

"Una 500, comprata con 36 rate. Ero appena arrivato a Roma ma dovevo darmi un contegno. Ancora non so dire come facessi a entrarci: per riuscirci ogni volta dovevo aprire il tettuccio".

Era la Roma delle star dello spettacolo...

"Bastava andare in via Teulada per incontrare Nino Manfredi, Delia Scala, Paolo Panelli..."

Qual è secondo lei l’uomo di spettacolo che meglio ha rappresentato quell’epoca?

"Walter Chiari. Era il simbolo di un’Italia internazionale, non bigotta, parlava molte lingue, aveva un flirt con Ava Gardner. Non abbiamo mai lavorato insieme, ma sono stato con sua moglie, Alida Chelli (ride, ndr). Ci veniva spesso a trovare a casa, era molto divertente".

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