Mercoledì 24 Aprile 2024

Le misure in arrivo Pace tra Draghi e sindacati I 200 euro diventano sgravi

Accordo tra il premier e le associazioni dei lavoratori sul decreto Aiuti. Sul tavolo anche la rivalutazione delle pensioni e i tagli per le bollette e accise

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di Antonio Troise

ROMA

Pace fatta fra il premier Mario Draghi e i sindacati, dopo mesi di tensioni e incomprensioni. Il vertice di ieri, a Palazzo Chigi, fra il presidente del Consiglio e i leader di Cgil, Cisl e Uil si è concluso con un accordo di fatto sulle misure che entreranno nel prossimo decreto Aiuti: un pacchetto di 14,3 miliardi che l’esecutivo è riuscito a mettere insieme senza ricorrere a maggior deficit.

Due le novità che hanno portato a una schiarita nei rapporti con le parti sociali. Prima di tutto, l’anticipo già dal prossimo semestre della rivalutazione delle pensioni al tasso di inflazione. Un intervento che favorirà soprattutto i redditi più bassi. Secondo punto, il raddoppio della decontribuzione una-tantum prevista nell’ultima finanziaria per i redditi fino a 35mila euro.

La riduzione del cuneo fiscale sale così all’1,6% nella seconda parte dell’anno, portando un incremento netto in busta paga per i lavoratori dipendenti. Per chi ha un lordo di 20mila euro, l’aumento si attesterà sui 240 euro all’anno. Fino ad arrivare a 360 euro per uno stipendio lordo mensile di 2.692 euro al mese. I dettagli dell’intervento saranno definiti nei prossimi giorni ma, secondo quanto riferito dai sindacati, in questo caso la riduzione non sarà una tantum, ma strutturale. Con una sorta di penalizzazioni per i settori o per le aziende che non rinnovano i contratti. "Non lasceremo soli i lavoratori, i pensionati e le imprese", ha sentenziato Draghi. Confermando anche gli sconti sulle bollette di luce e gas e il taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti. "Si tratta di cifre non banali".

L’idea resta quella di concentrare le risorse disponibili su pochi capitoli di spesa. Anche per questo sta perdendo sempre più quota l’ipotesi di un taglio delle aliquote Iva sui generi di prima necessità e gli alimentari. Misura che non convince per niente i sindacati anche se è fortemente sponsorizzata dalla Lega e dai Cinquestelle.

Salta anche la riedizione del bonus di 200 euro per tutti coloro con un reddito fino a 35mila euro. Sarà, invece, esteso alle categorie che fino ad oggi erano state escluse, come i precari della scuola, i lavoratori dell’agricoltura e quelli stagionali. Altri interventi riguarderanno il costo dell’energia anche per le imprese e gli enti pubblici. Sul tavolo l’ipotesi di ampliare la tassazione sugli extra-profitti delle imprese. Si vedrà nei prossimi giorni se la dote messa in campo dal governo potrà essere ampliata.

Per il leader della Cgil, Maurizio Landini, si è trattato di un incontro "che va nella giusta direzione e che raccoglie alcune delle nostre richieste". Sulla stessa scia anche il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra e della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Ma la pace siglata con Draghi non prevede nessuna cambiale in bianco da parte dei sindacati in vista del prossimi autunno. Anzi, ieri, Landini ha confermato che l’8 e il 9 ottobre "i lavoratori torneranno in piazza in modo che non ci siano elementi di ambiguità, con qualsiasi governo abbiamo intenzione di portare avanti le nostre proposte". Una data non casuale: il 9 ottobre è infatti l’anniversario dell’assalto della sede della Cgil a Roma.