Lunedì 22 Aprile 2024

Le femministe attaccano gli alpini Rimini, voci di molestie all’adunata

La vicesindaca in campo: comportamenti da condannare. L’associazione: nessuna denuncia, siamo rispettosi

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di Manuel Spadazzi

"Rispetto per il gentil sesso". È la nona delle dieci regole d’oro che gli alpini si sono dati in occasione dell’Adunata nazionale in corso a Rimini. Eppure, a poche ore dalla grande parata finale di oggi con 90mila penne nere che sfileranno in corteo sul lungomare, ecco arrivare le accuse di molestie contro gli alpini. A sollevare il caso il collettivo femminista ’Nonunadimeno’, che invita le donne a "denunciare ogni episodio" al grido di "alpino molesto se mi tocchi ti calpesto...". Secondo il gruppo sarebbero già stati decine e decine i casi segnalati. Dopo i primi quaranta raccolti venerdì in poche ore, ne sarebbero arrivati altrettanti ieri. Il gruppo di ‘Nonunadimeno’ ha raccolto le segnalazioni via social e poi le ha pubblicate sulla propria pagina Instagram.

Parole e sguardi di troppo da parte degli alpini nei confronti di donne e ragazze, accompagnati in alcuni casi da cori e striscioni.. "L’altra sera mentre andavo in bicicletta mi hanno fermata cercando di farmi entrare in un capannone, sono scappata pedalando più veloce", racconta una donna. "Rientrando a casa a piedi – scrive un’altra – sono stata molestata da alcuni alpini che mi hanno urlato: ciao bella f... perché non vieni con noi, con gesti eloquenti rispetto a quello che avrebbero voluto fare". Del collettivo fanno parte anche attiviste del centro sociale Casa Madiba, che ieri hanno sfilato in segno di protesta all’Arco d’Augusto, a pochi metri dagli alpini. In queste ore altre ragazze e donne hanno raccontato (sui social e non solo) di aver subito molestie dagli alpini. E il padre di una giovane universitaria modenese che studia a Rimini, ha rivelato che venerdì "un alpino con la scusa di ripararsi dalla pioggia si è avvicinato a mia figlia poi l’ha palpeggiata...". Il collettivo femminista ha aperto perfino un canale su Telegram, per raccogliere segnalazioni.

Apriti cielo. Le accuse di molestie sono diventato un vero caso istituzionale. "Dal raduno degli alpini, giungono segnalazioni di molestie e atteggiamenti sessisti. In vista della chiusura, è importante che gli organizzatori lo dicano forte e chiaro: nessuna tolleranza, totale condanna per questi comportamenti", tuona Riccardo Noury, portavoce di Amnesty. È scesa in campo anche la vice sindaca di Rimini Chiara Bellini. Che prima invita a non fare di ‘tutta una penna un fascio’ perché "non si deve mai accusare un gruppo o una categoria di persone solo perché fanno parte di essi alcuni poco di buono, delinquenti o molestatori". Premesso questo, "vanno condannati senza se e senza ma atteggiamenti sessisti, molestie e commenti non voluti o graditi alle donne. Nessun uomo è autorizzato a farli, con o senza cappello con la piuma". La Bellini ha parlato con gli organizzatori dell’Adunata "facendo presente le segnalazioni di alcune donne. Perché il comportamento sbagliato di alcuni può nuocere alla buona reputazione e al senso civico degli altri".

Ma gli alpini non ci stanno e rispediscono ai mittenti ogni accusa. "A noi – tiene a precisare subito Sebastiano Favero, il presidente dell’Ana (l’associazione nazionale degli alpini) – non risulta alcuna denuncia di donne molestate dagli alpini in questi giorni a Rimini". Favero ricorda che "siamo i primi a intervenire, quando qualcuno di noi assume atteggiamenti molesti o fastidiosi verso il prossimo, donna o uomo che sia".

Il presidente esclude che ci siano stati episodi simili a Rimini. "Dalle forze dell’ordine non abbiamo avuto notizie di denunce di molestie. Non voglio né negare né minimizzare, ma noi siamo abituati a ragionare sui fatti. Se e quando ci saranno denunce circostanziate, allora prenderemo provvedimenti". Certo, c’è chi ha alzato il gomito e chi, anche ieri, ha cantato fino a notte fonda. "Ma noi alpini siamo così. Siamo uomini del fare, ma a ogni Adunata portiamo allegria e un po’ di goliardia. Ma senza mai mancare di rispetto al prossimo".