le critiche alla smutniak

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di Federico Di Bisceglie

Se n’è accorto una mattina qualsiasi di cinque anni fa, guardandosi le mani. Non poteva immaginare che quelle macchioline comparse sui dorsi sarebbero state destinate ad accompagnarlo per sempre. Alan Fabbri, sindaco di Ferrara, quella volta allo specchio, si è guardato in faccia per quello che è. E in occasione della giornata mondiale della vitiligine, il 25 giugno scorso, ha consegnato al suo profilo social istituzionale una fotografia delle sue macchie.

Perché?

"Queste chiazze che oggi porto sulle mani, che iniziano ad apparire anche sul volto sono parte di me, quindi non c’è nulla di cui vergognarsi".

Non c’è nulla di cui vergognarsi, ma lei per primo ha scritto che ai primi tempi cercava di evitare di mettere in mostra le mie mani.

"È vero, ammetto che non è stato facile inizialmente. Poi ho imparato a conviverci".

Problemi?

La vitiligine non ha effetti, non è contagiosa, ma a molti non è chiaro questo concetto".

Che cosa intende dire?

"Spesso mi è capitato che le persone mi guardassero con diffidenza. Oppure che mi stringessero la mano a fatica".

È stato attaccato da qualche rivale politico per questo suo problema?

"È capitato, ma francamente ho sempre pensato che quegli attacchi sottendessero una scarsità di altri argomenti".

L’hanno attaccata, anche sui social, non solo per le macchie ma anche per i suoi capelli raccolti nel codino. Ha mai pensato di tagliarselo?

"Ho perfino detto di no a Berlusconi quando anche lui, amichevolmente, mi suggerì di accorciarmi i capelli. È vero, spesso sono stato attaccato per il mio codino, per la mia forma fisica, per il mio abbigliamento. Ma non ho mai dato particolarmente peso a queste osservazioni".