Le coop e i migranti Caso Soumahoro, indagata la suocera: "Malversazione"

L’indagine della procura di Latina sui familiari del deputato di SI. La donna gestisce due strutture per richiedenti asilo finite nella bufera. Il politico "convocato" da Fratoianni e Bonelli per "chiarimenti"

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di Elena G. Polidori

Documenti, testimonianze, racconti e colpi di scena. Il mondo di Aboubakar Soumahoro riserva ogni giorno qualche sorpresa e in attesa che i leader di Verdi e SI, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, lo incontrino per un faccia a faccia chiarificatore (non sarà allontanato né tantomeno sospeso dal partito, a quanto di apprende, ma dovrà dare “spiegazioni chiare dell’avvenuto, risposte inconfutabili”, trapela, con irritazione, dal gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), ecco che ieri la magistratura ha battuto un nuovo colpo sulla vicenda. Marie Therese Mukamitsindo, la suocera del deputato ivoriano, è indagata dalla Procura di Latina. Il fascicolo, che riguarda due cooperative pro-migranti della provincia pontina, è aperto per "malversazione". E oltre all’inchiesta giudiziaria ieri è emerso anche che da mesi sono in corso accertamenti dell’Ispettorato del lavoro.

Al centro le supposte irregolarità che riguardano le cooperative Karibu e Consorzio Aid, riferibili alla suocera e alla moglie di Soumahoro, finite sotto la lente della Guardia di Finanza per presunti mancati pagamenti ai dipendenti e contratti non regolari. Alcuni ex ospiti nelle strutture gestite dalle coop hanno parlato di "condizioni di vita inaccettabili". Accuse, seppur ancora non provate, troppo pesanti per essere ignorate. "Come abbiamo detto - ha dovuto ribadire ieri il leader di SI Nicola Fratoianni - incontreremo in queste ore Soumahoro. Penso che si debba sempre tenere distinta, in molto netto, la vicenda giudiziaria, che peraltro pare che neanche lo coinvolga direttamente, e la dimensione della politica. Quando lo avremo avuto nelle prossime ore ognuno farà delle valutazioni". Soumahoro non si dimetterà da parlamentare, si sostiene sempre nel gruppo di Fratoianni, ma se in seguito dovesse risultare in modo netto un suo coinvolgimento, gli verrà chiesto di “lasciare il partito e andare nel gruppo misto”.

Nell’inchiesta, le prime segnalazioni di una trentina di lavoratori delle coop erano state raccolte a giugno dalla Uiltucs di Latina, che oggi si chiede, per voce del segretario Gianfranco Cartisano, "dov’erano gli enti, e la politica in generale?". Parallelamente al lavoro della Procura di Latina prosegue quello del sindacato per cercare di far pagare i lavoratori. Le coop si sono finora difese spiegando che anche loro sarebbero in attesa dei trasferimenti da parte degli enti locali, ed è per questo che le buste paga non sarebbero state emesse, ma continuano a fioccare le testimonianze come quella, rilasciata ad un quotidiano, di un ingegnere marocchino che avrebbe lavorato "senza contratto" per la suocera di Soumahoro ma che soprattutto accusa la "grave situazione" in cui vivevano i minori ospitati: poco cibo e niente pocket money. "Avevano sempre fame - ha raccontato - adesso sono in altre strutture. E tutti sapevano". Ombre che si aggiungerebbero al racconto del direttore della Caritas di San Severo (Foggia), una zona dove Soumahoro è di casa: dubbi su una raccolta fondi per dei minori, frecciate su "un sindacalista che viene da fuori, urla, fa i selfie e magari costruisce una carriera politica".