Le chat con Toninelli che inguaiano Grillo

Contratti in cambio di favori, il fondatore del M5S girava le risposte dell’allora ministro delle Infrastrutture al presidente Moby

Beppe Grillo, 73 anni, ha fondato il M5S il 4 ottobre del 2009

Beppe Grillo, 73 anni, ha fondato il M5S il 4 ottobre del 2009

Milano, 20 gennaio 2022 - Chat fra il fondatore della compagnia di navigazione Moby, Vincenzo Onorato, e Beppe Grillo, e contatti tra Grillo e parlamentari del Movimento 5 Stelle che avevano a che fare con i ministeri dello Sviluppo economico e con quello delle Infrastrutture, all’epoca guidato da Danilo Toninelli. Un dozzina di scambi di messaggi ritenuti rilevanti dagli inquirenti milanesi, che hanno intenzione di interrogare il fondatore del M5s e l’armatore napoletano, entrambi indagati per traffico di influenze illecite. Onorato, emerge dalle chat, chiese a Grillo un intervento per rinnovare la convenzione fra lo Stato e Compagnia Italiana di Navigazione per la continuità territoriale marittima.

Pressing che emerge dalle conversazioni, acquisite dalla Guardia di finanza, tra Onorato e Grillo con tanto di inoltro dal secondo al primo delle riposte ricevute dall’allora ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (non indagato, ieri ha negato pressioni da parte di Grillo) sollecitato dal ‘garante’ dei Cinquestelle. Sono almeno tre i fronti al centro delle richieste di interventi pubblici che sarebbero state avanzate dall’armatore a Grillo (che ieri ha detto di aver "la coscienza pulita"), il quale a sua volta le avrebbe girate a parlamentari M5S. Gli interventi chiesti avrebbero riguardato il contenzioso civile tra Tirrenia in amministrazione straordinaria e il gruppo Onorato, la già citata proroga della convenzione per la continuità territoriale e la limitazione dei benefici fiscali alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani e comunitari.

Le chat, che secondo l’inchiesta non lasciano dubbi sulle richieste di Onorato, riguarderebbero un quadro "complesso" con richieste anche su altri aspetti. La posta più alta in gioco erano i 72 milioni di euro l’anno di contributi statali per i collegamenti con la Sardegna: una boccata d’ossigeno per il gruppo Moby che, ancora oggi, non naviga in buone acque. Onorato avrebbe offerto, in cambio dell’impegno per condizionare le politiche del primo governo Conte, contratti alla Casaleggio Associati e a Beppe Grillo srl. Gli investigatori stanno scandagliano i contratti pubblicitari stipulati nel 2018 e 2019 tra l’armatore e la società del garante del M5s, per un importo totale di 240 mila euro, ed anche quelli con la Casaleggio Associati (che ieri secondo alcuni rumors potrebbe presto essere messa in liquidazione) per 600 mila euro annui per tre anni. Sotto la lente, in particolare, il contratto per pubblicizzare la compagnia Moby sul sito www.beppegrillo.it. Una partnership biennale che ha come oggetto un banner che può essere modificato "non più di due volte al mese" e l’inserimento di "contenuti redazionali", uno al mese. La stesura del testo "dovrà essere effettuata a cura della redazione del blog", si legge nel contratto.

L’efficacia è dall’1 marzo 2018 al 28 febbraio 2019, con rinnovo tacito per lo stesso periodo, tanto che il rapporto tra le parti si interrompe nel febbraio 2020. Il corrispettivo è di 120mila euro l’anno, pagato in rate da 10mila euro al mese. Nulla in più viene specificato sui contenuti o sugli obiettivi da raggiungere per ritenere soddisfacente la collaborazione.