GIOVANNI PANETTIERE
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Le bufale che piacciono ai cattolici tradizionalisti

La paura nei confronti della scienza ha segnato la storia della Chiesa. Per Gregorio XVI nelle lampade a gas c’era il demonio. Oggi i vaccini con i feti

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di Giovanni Panettiere

La drammatica vicenda dei genitori che rifiutano per il figlio trasfusioni di sangue da persone vaccinate contro il Covid-19, adducendo motivazioni religiose, riaccende i riflettori sulla galassia cattolica No vax. Riviste e siti internet tradizionalisti, perfino prese di posizione da parte di arcivescovi e cardinali alimentano un sacro ostracismo nei confronti della profilassi nella quale si nasconderebbero tracce di feti abortiti. Una tesi senza fondamento scientifico che fa breccia in cittadini anche di media-alta istruzione (ingegneri, architetti, avvocati) per lo più di centrodestra, sicuramente molto devoti. Fedeli che non si perdono mai la messa domenicale (meglio se tridentina), vincolati a un’esegesi fondamentalista della Bibbia, legati a quei valori non negoziabili (no all’aborto in primis) che caratterizzarono i pontificati di Wojtyla e Ratzinger. Soprattutto parliamo di cattolici (si stima siano il 10% del totale, comunque nella media nazionale) animati da una certa sfiducia verso la scienza, più in generale nei confronti del progresso, visti entrambi come nemici (a priori) della fede.

Poco importa che il vaccino ci stia consentendo di tornare alla vita normale o che sia stato benedetto da Bergoglio. Il Papa in carica non è certo il punto di riferimento dei cattolici No vax, largamente ultraconservatori. A partire dall’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, e dal cardinale Raymond Burke, i primi due alti prelati a denunciare la presenza nell’antidoto di cellule prelevate da bambini mai nati. Peccato poi che il secondo, tra agosto e settembre scorsi, sia finito in rianimazione proprio a causa del virus. Si salvò, anche se non pare aver cambiato idea sui vaccini.

Sono, però, riviste come il Timone o il portale La nuova bussola quotidiana a dar fuoco alle polveri dell’offensiva No vax cristiana. Tutte pubblicazioni contrarie alla legge sull’aborto, la 19478, e restie al progresso. Sull’onda un po’ di papa Gregorio XVI, regnante nella prima metà dell’800, che leggenda vuole considerasse ferrovie e lampade a gas "manifestazioni del demonio". Senza andare troppo a ritroso nei secoli l’opposizione antiscientifica in chiave cattolica ha affilato le armi soprattutto all’indomani della rivoluzione copernicana che nel 1500 decretò la progressiva emancipazione della scienza dal controllo della Chiesa. Ne seguì l’Illuminismo, presentatosi sul proscenio della storia come una sorta di uscita dell’uomo dal sonno della ragione. Quello imposto anche dal creazionismo e da un’interpretazione letterale della Bibbia.

Intelletto e progresso divennero le parole d’ordine del pensiero portante e lo Stato pontificio, sentendosi minacciato anche politicamente, reagì con la stroncatura della filosofia illuminista, "piena d’inganni", per dirla con l’enciclica ‘Inscrutabile divinae’ di Pio VI (1775). Un Papa destinato a morire in esilio, prigioniero dei francesi allora ispirati dal credo illuminista. Saranno Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a cercare una definitiva riconciliazione tra scienza e fede. Una lezione, la loro, che, pur se sbilanciata sul dato religioso, fatica ancora a trovare accoglienza in tutta la Chiesa.