Le armi Usa e i silenzi della Cina. Ecco le mosse delle altre potenze

Biden valuta se fornire gli Atacms a medio raggio. Anche Pechino e India sempre più distanti da Mosca

Biden-Putin (Ansa)

Biden-Putin (Ansa)

I missili che piovono sulle città dell’Ucraina isolano Vladimir Putin. Stati Uniti, Ue, Gran Bretagna, Onu, condannano senza mezzi termini ma anche Cina e India prendono sempre più le distanze da Mosca. ll presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha ambizioni di mediatore e potrebbe incontrare alla fine di questa settimana Vladimir Putin nella capitale del Kazakistan, per questo tace.

GLI USA: "ATTACCO BRUTALE"

"Gli Stati Uniti – ha detto il presidente Joe Biden – condannano fermamente gli attacchi missilistici sull’Ucraina, che hanno ucciso e ferito civili e distrutto obiettivi senza scopo militare. Questi attacchi mostrano ancora una volta l’assoluta brutalità della guerra illegale di Putin e non faranno altro che rafforzare il nostro impegno a stare con il popolo ucraino per tutto il tempo che sarà necessario". Gli Stati Uniti dovranno decidere se fornire i missili a medio raggio Atacms, richiesti a gran voce da Kiev, ma è probabile che anche stavolta non lo facciano, aumentando invece le altre forniture, compresi i lanciarazzi Himars e batterie antiaeree Patriot.

LA CINA PRENDE LE DISTANZE

Pechino chiede una de-escalation. "Speriamo che la situazione possa allentarsi il prima possibile– ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning –. Pechino sostiene sempre il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi e delle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza", auspicando che "tutte le parti risolvano le divergenze con il dialogo". Secondo fonti diplomatiche Xi avrebbe sentito personalmente Putin offrendosi come mediatore.

PREOCCUPAZIONE DELL’INDIA

L’India da parte sua è "profondamente preoccupata" per l’escalation del conflitto, chiede "l’immediata cessazione delle ostilità" e il ritorno sulla "via del dialogo". Piena anche la condanna dell’Italia, dalla Farnesina al ministro della Difesa Guerini. "Putin, in difficoltà sul campo di battaglia – osserva Giorgia Meloni – sta deliberatamente colpendo obiettivi civili. Ognuno di questi missili isola ulteriormente la Russia e rafforza la nostra convinzione di difendere chi si batte per la propria libertà".

L’ASSEMBLEA DELL’ONU

Si è riunita in una sessione speciale alle 15 locali (le 21 italiane di ieri) per discutere del tentativo della Russia di annettere quattro regioni dell’Ucraina. Il voto sulla bozza di risoluzione sponsorizzata da Usa e Ue è un test sull’isolamento internazionale di Mosca. Il dibattito proseguirà almeno sino a oggi, e non è previsto un voto prima di domani. Per la condanna servirà una maggioranza dei due terzi, e gli occhi sono tutti su Cina e India.

FRANCIA E GERMANIA CHIAMANO ZELENSKY

Il presidente Volodymyr Zelensky ha sentito il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz ai quali ha chiesto "una dura reazione europea e internazionale" e hanno concordato per oggi una urgente riunione del G7 alla quale interverrà anche Zelensky. Un messaggio è giunto anche dalla Nato pronto a difendere le infrastrutture critiche. "Un attacco ibrido di particolare gravità potrebbe essere considerato sufficiente per innescare l’articolo 5 del trattato di Washington". L’ombrello Nato è pronto.