Le alleanze non sono tabù Il Movimento cambia pelle

Accordi privilegiati con le liste civiche, ma nessun veto ai partiti tradizionali. Ridimensionato il ruolo di Casaleggio. Ora Rousseau dovrà autofinanziarsi

Migration

Dopo dieci giorni dagli Stati generali, solo ieri il M5s ha finalmente messo ai voti quel documento destinato a diventare, in futuro, la nuova base politica stellata. E dove si parla di trasferire "le funzioni attribuite al Capo politico ad un organo collegiale" e autorizzare "in via eccezionale" alleanze con le altre forze politiche.

Novità significative e impensabili solo poco più di un anno fa, ma che per entrare in vigore, dovranno essere sottoposte al voto degli iscritti. Che sarà su Rousseau, la piattaforma del figlio del fondatore, Davide Casaleggio, che tuttavia nel nuovo ‘Statuto’ non viene mai neppure nominata. Per quanto riguarda i rapporti con Rousseau, nel testo del documento, si chiede di prevedere "un contratto di servizio". "Le affermazioni" presenti nel testo, è la premessa, "saranno sottoposte, per parti separate, al voto dell’assemblea degli iscritti". E, per alcuni temi che richiedono un ulteriore approfondimento, saranno costituiti appositi "tavoli di lavoro". Insomma, le operazioni degli Stati generali, conclusi con una plenaria il 15 novembre scorso,di fatto continuano.

La parte più importante riguarda, ovviamente, il tema delle alleanze politiche, prima esplicitamente vietate. Ebbene, nel documento si autorizza che "in via eccezionale" siano fatte alleanze con i partiti tradizionali, sia prima che dopo le elezioni. "Il M5s nasce come forza alternativa alle altre forze politiche esistenti", si legge. "In via eccezionale, possono essere autorizzate, prima o dopo le votazioni, specifici accordi con altre forze politiche, prioritariamente con liste civiche".

L’altro elemento di rottura rispetto al passato riguarda la questione interna del rapporto con Casaleggio e, di conseguenza, con la sua piattaforma digitale. E nel documento, non a caso, il riferimento a Rousseau non viene mai fatto, ma si specifica che dovrà essere previsto "un contratto di servizio". Nulla di più. "La piattaforma tecnologica è uno strumento di servizio a supporto dell’azione politica decisa dagli organi del Movimento - si legge -. I rapporti con il gestore della piattaforma devono essere regolati da apposito contratto di servizio". Dunque Rousseau non avrà più le sovvenzioni mensili da parte degli eletti, quelle che gli hanno consentito, fino ad oggi, di prosperare. Nel documento nulla è esplicitato, in questo senso, ma intanto Rousseau ha lanciato una campagna di autofinanziamento e dalle parole di Casaleggio pare proprio che il cordone economico con gli eletti sia stato reciso.

Elena G. Polidori