Le accusatrici di Genovese in tv Il pm: dietro c’è Fabrizio Corona

Secondo la procura di Milano la svolta mediatica delle due 20enni orchestrata dal loro nuovo ’agente’

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Fabrizio Corona di nuovo nei guai? L’ex re dei paparazzi, che sta scontando il suo cumulo pene in detenzione domiciliare, è stato segnalato dalla procura al tribunale della Sorveglianza perché si starebbe occupando di due fra le numerose presunte vittime che hanno denunciato Alberto Genovese. Il guru delle startup era finito in carcere a novembre per aver stordito con droghe, sequestrato e stuprato per venti ore una 18enne, che poi lo ha denunciato alla polizia dando il via all’indagine sugli orrori di Terrazza Sentimento.

Nei giorni scorsi Ylenia Demeo e Martina Facchini, due ventenni assistite dall’avvocato Ivano Chiesa, storico legale di Corona, pubblicamente hanno dichiarato di essere state violentate da Genovese, e hanno deciso di rinunciare all’anonimato per raccontare in tv gli abusi subiti. Il sospetto della procura, che ha reso necessaria una formale segnalazione alla Sorveglianza da parte del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Paolo Filippini, è che dietro questa "svolta mediatica" delle due ragazze ci sia una "regia occulta di Corona che – hanno scritto nella segnalazione – si starebbe occupando di loro professionalmente". Immediata la replica del legale di Corona, lo stesso appunto delle due giovanissime: "L’ex agente fotografico oggi lavora per Athena – ha detto – una agenzia che fornisce contributi giornalistici, Corona quindi fa il giornalista, un lavoro onesto, non è possibile che quando si parla di lui se ne parli sempre come se fosse Belzebù". Non solo: "Corona sta a casa, va al Sert e per altre uscite chiede le autorizzazioni, non può più andare in tv perché il giudice glielo ha negato".

L’udienza alla Sorveglianza è fissata per il 17 febbraio, i giudici dovranno decidere se dovrà tornare in carcere o proseguire il "differimento pena", concesso per la sua "patologia psichiatrica" che nel dicembre 2019 lo ha fatto passare da San Vittore a un istituto di cura e in detenzione domiciliare. La Procura generale in passato ha sempre chiesto che tornasse in carcere.

Anna Giorgi