Venerdì 19 Aprile 2024

Lavorare per 280 euro? Prima di tutto è illegale

Lo sfogo social della ventenne di Napoli che ha raccontato l’ignobile offerta di impiego

L'indignazione etica va bene. E ci mancherebbe. La riprovazione sociale anche. Il coro di commenti sdegnati più è esteso e più è da apprezzare. Così come l’esempio che fa moltiplicare le denunce. Ma il j’accuse pubblico di Francesca, la ventenne di Secondigliano alla quale sono stati offerti 280 euro mensili per 10 ore di lavoro al giorno in un negozio di abbigliamento, pulizie da fare comprese, merita un atto ben più concreto e immediato: l’intervento degli ispettori e dei Carabinieri del lavoro.

Perché, prima di tutto, dobbiamo stabilire un fatto: offrire 280 euro mensili per 10 ore di impegno quotidiano è un atto illegale e, come tale, deve essere represso secondo le leggi di questo Paese.

Francesca Sebastiani nel video di TikTok
Francesca Sebastiani nel video di TikTok

Francesca ha fatto tutto quello che poteva fare e anche di più: fino, addirittura, a mantenere la calma e il rispetto di fronte a una offerta di lavoro da padroni delle ferriere ottocenteschi, tanto più se accompagnata dalla beffa di una considerazione che a buon titolo può essere definita vergognosa: "Voi giovani non volete lavorare".

Francesca non ha da fare altro. Adesso tocca ad altri agire. Ed è inutile invocare l’esigenza di nuove leggi più stringenti contro lo sfruttamento giovanile e non solo. Così come non ha neanche senso, in questo contesto, evocare il salario minimo come panacea di tutti i mali del mercato del lavoro.

Beninteso, nuove regole che permettano di colpire più efficacemente gli abusi e le irregolarità vanno nella direzione giusta. Ma non ci si può rifugiare sempre nel mito della legge futura per salvarsi la coscienza.

Per i mille e mille casi come quelli delle migliaia di Francesca si può e si deve agire subito con i controlli e le sanzioni che ci sono oggi e che sono, se messi in atto, adeguatamente efficaci per contrastare queste forme di illegalità conclamata. E per dare giustizia alle migliaia di ragazzi e ragazze di un Paese che non può lasciare loro il consiglio che diede qualche decennio fa il grande Eduardo: "Fujtevenne", andatevene.