Ragazzo in bici investito a Pordenone da un'auto: arrestata militare Usa

Il ragazzino era a piedi con gli amici. La mamma gli aveva chiesto di non farsi riaccompagnare in macchina. La soldatessa, 20 anni, in servizio ad Aviano, si è fermata per soccorrerlo. Ora è ai domiciliari

L'incidente

L'incidente

Pordenone, 22 agosto 2022 - Aveva compiuto 15 anni lo scorso 28 maggio Giovanni Zanier, il ragazzo investito e ucciso la notte scorsa mentre era con due amici sulla pista ciclabile di via Lazio, a Porcia (Pordenone). La mamma, sabato sera, temendo incidenti, lo aveva accompagnato in auto in un locale della zona raccomandandosi che al ritorno non accettasse passaggi da sconosciuti. Per questo motivo mamma e figlio avevano concordato il rientro a piedi, nonostante l’abitazione di famiglia sia lontana alcuni chilometri dal luogo di divertimento prescelto. Giovanni ha ringraziato per il permesso di uscita notturna e ha eseguito gli ordini: con i due amici alle 2.32 – orario dell’allarme ricevuto dalla centrale operativa del 112 – stava portando a mano la bici di uno dei compagni, lungo la pista ciclo-pedonale in direzione di casa.

Pordenone, la soldatessa americana che ha investito e ucciso il 15enne era ubriaca

Improvvisamente, però, dalla direzione opposta sopraggiungeva una Polo condotta da una soldatessa statunitense, di 20 anni, in servizio alla Base Usaf di Aviano, che faceva a propria volta rientro a casa dopo una serata con amici. Il veicolo, forse a causa della velocità elevata, immettendosi in una rotatoria perdeva aderenza e, divelto un cartellone stradale, scavalcava il cordolo di protezione centrando in pieno Giovanni. Violentissimo l’urto: il ragazzo veniva scaraventato a una decina di metri di distanza. Immediato l’allarme lanciato dagli amici, illesi miracolosamente, e dalla stessa soldatessa, scesa dall’auto per prestare soccorso. In pochi minuti sono giunti i vigili del fuoco, un’ambulanza, l’auto medica e il rianimatore a bordo dell’elicottero sanitario abilitato al volo notturno. Per qualche minuto si è sperato che il cuore riprendesse a battere: il quindicenne è stato trasferito all’ospedale di Pordenone, ma è spirato una volta entrato in pronto soccorso.

Anche la soldatessa è stata portata precauzionalmente in ospedale: era sotto choc e aveva lievi ferite causate da schegge di vetro e dall’airbag. È stata anche sottoposta ad analisi del sangue i cui risultati – dai quali si capirà se e quanto la giovane aveva bevuto – saranno resi noti non appena possibile. Si tratta di un elemento prezioso nell’ambito delle indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Pordenone che, procedendo d’iniziativa e su disposizione della Procura di Pordenone, hanno comunque già proceduto all’arresto facoltativo della donna per omicidio stradale: opzione comprensibile, visti gli elementi già riscontrati e la probabile alta velocità. Incensurata, la giovane è ora ai domiciliari.

Per una coincidenza temporale davvero sfortunata, il luogo dell’investimento da mezz’ora prima era al buio perché il Comune di Porcia per risparmio energetico ha disposto che la pubblica illuminazione in quel tratto venga spenta alle 2. Ma forse anche in caso di illuminazione funzionante, la tragedia non sarebbe stata evitata. Quello della notte scorsa è peraltro un incidente analogo all’investimento avvenuto il 15 agosto a Pasian di Prato (Udine), in cui un ragazzo di 13 anni attraversando la strada con la bici sulle strisce pedonali era stato travolto da un’auto che gli aveva fatto fare un volo di una decina di metri causandogli un trauma cranico e la frattura di una gamba