Laura Castelli: "Aiutiamo le famiglie. È arrivato il momento di tagliare l’Iva"

La viceministra dell’Economia: "Bonus 200 euro per iniziare, poi subito un nuovo decreto per sostenere il potere d’acquisto. Il partito di Di Maio? Non è l’ennesimo movimento personale"

Il vice ministro Laura Castelli (Ansa)

Il vice ministro Laura Castelli (Ansa)

"Picconare il governo tutti i giorni, non garantire stabilità al Paese, promettere ai cittadini soluzioni facili a problemi complessi non fa bene a nessuno. E mette a rischio la credibilità che abbiamo riconquistato a livello nazionale e internazionale, dove il nostro Paese è tornato ad essere centrale". Laura Castelli, viceministra dell’Economia dall’inizio della legislatura, ha attraversato i due esecutivi dei grillini con Lega e Pd e oggi è vice di Daniele Franco nel governo Draghi. Ha seguito, dalla sala macchine di via XX Settembre, tutti i provvedimenti economici degli ultimi anni. Da qualche settimana ha lasciato i 5 Stelle di Giuseppe Conte per seguire Luigi Di Maio in Insieme per il futuro: e, dunque, non è un caso che il primo avviso che lancia è tutto diretto ai suoi ex compagni di viaggio e al loro lungo elenco di rivendicazioni e richieste presentato a Palazzo Chigi dall’ex premier.

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Da più parti si è invocato un intervento temporaneo per dare ossigeno ai lavoratori che hanno visto il potere d’acquisto falcidiato dall’inflazione.

"Il bonus 200 euro, in arrivo a luglio, è un primo aiuto concreto, che va visto come una delle misure prese in questi mesi. Solo con quelle di contrasto all’aumento dell’energia, tra cui rientrano l’azzeramento degli oneri di sistema per gas ed elettricità e la riduzione delle accise sui carburanti, abbiamo superato i 33 miliardi di interventi".

Quali altre misure sono in cantiere per per contrastare il caro-prezzi e il caro-energia?

"Intanto a livello europeo dobbiamo per forza vincere la battaglia per introdurre un tetto massimo al prezzo del gas. Ma se qualcuno minaccia la stabilità del governo, questa battaglia non riusciamo a vincerla. A livello nazionale, invece, continueremo a prendere tutte le misure necessarie. Passo dopo passo, come abbiamo fatto fino ad oggi. Se serve anche prima della prossima legge di Bilancio. Stiamo, infatti, lavorando a un nuovo decreto di sostegno alle imprese e alle famiglie, che approderà in Consiglio dei ministri nelle prossime settimane. E poi c’è tutto il tema dell’Iva".

Il taglio selettivo dell’Iva in chiave anti-inflazione ci sarà?

"Questo è il momento giusto per lavorare alla riforma, anticipandola. Andrebbe abbassata su alcuni beni di consumo. E va ridefinito l’elenco dei beni che godono di aliquota agevolata".

Nel 2023 si dovrebbe arrivare con la manovra alla vera riduzione del cuneo fiscale: che cosa possiamo attenderci?

"Era vera pure quella dello scorso anno: abbiamo tagliato l’Irpef a tutti i lavoratori. Proseguire per continuare a abbassare le tasse è importante. Per noi essenziale. Tra l’altro così si può anche arrivare a un salario equo, vincolando una parte del taglio per le imprese all’aumento dei salari sotto soglia minima. C’è ambia convergenza a livello parlamentare ed è quello che chiedono anche le parti sociali. È una parte che stiamo costruendo, coordinandola con la complessiva riforma fiscale".

Oggi lei è in "Insieme per il Futuro", con Luigi Di Maio. Perché e con quale obiettivo?

"A differenza di che cosa è stato per quindici anni, da diverso tempo, il Movimento guarda indietro rinnegando anche i risultati che si ottengono al governo. Guardarsi indietro non va bene, soprattutto quando questo è accompagnato da pesanti ambiguità in politica estera, con posizioni anti Nato. All’endorsement della Russia i dirigenti del M5S hanno assistito in silenzio. In questa fase storica deve essere chiaro che l’Italia è a fianco dell’Ucraina e crede fortemente nell’Alleanza atlantica".

La costruzione di un nuovo partito è nel vostro orizzonte?

"Intanto sono nati i gruppi parlamentari. Da qui è cominciato un percorso per costruire un progetto inclusivo, aperto al Paese. Non l’ennesimo partito personale. Guardiamo ai territori e agli amministratori, confrontandoci sui temi e sui problemi reali. Senza promettere soluzioni semplici a problemi complessi. In questi anni è maturata una generazione, trasversale politicamente, che in molte occasioni è stata capace di fare sintesi. L’Italia ha bisogno di concretezza, per mettere a terra gli investimenti del Pnrr e tornare a programmare a 20 anni".

Se i grillini usciranno dalla maggioranza il governo deve andare avanti ugualmente?

"L’Italia non ha bisogno di un nuovo Papeete, messo a punto per scopi elettorali. Né a luglio né a settembre. Una crisi di governo sarebbe dirompente: indebolirebbe il Paese a livello internazionale, ci farebbe bruciare i miliardi del Pnrr, facendo saltare molti obiettivi, e realisticamente ci manderebbe in esercizio provvisorio. Arrivare al termine della legislatura, senza scossoni, vuol dire consentire all’esecutivo di continuare a intervenire tempestivamente, soprattutto per mitigare gli effetti di guerra e pandemia. Mi auguro che tutti guardino ai prossimi impegni con maturità".