Martedì 23 Aprile 2024

L’attore delle fiction morto in casa Ora s’indaga per omicidio colposo

Stroncato da un mix di farmaci, disposta l’autopsia. Era deceduto da almeno due giorni. Ascoltata dai carabinieri l’ex compagna. La donna attacca i social: "Siete sciacalli, lasciatelo in pace"

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Aperta un’inchiesta per omicidio colposo per la morte dell’attore Paolo Calissano, 54 anni, trovato cadavere la sera del 30 dicembre nella sua casa a Roma. Domani saranno affidati i quesiti al perito nominato dalla procura di Roma. I magistrati vogliono ricostruire le ultime ore di vita dell’attore, che con ogni probabilità era morto da almeno due giorni quando è stato trovato dalla sua ex compagna. Al momento la pista più accreditata è quella di un decesso causato da un mix di farmaci, ma c’è da capire quali, quanti e chi eventualmente glieli prescrivesse. I carabinieri hanno già cominciato a sentire le persone più vicine all’attore, partendo dall’ex compagna di Calissano, Fabiola Palese, proprio colei che ha avvertito il 112 perché non aveva più notizie dell’attore. I magistrati procederanno anche all’analisi dello smartphone dell’attore di ’Vivere’ proprio per verificare i contatti intrattenuti dall’attore negli ultimi giorni. Poco dopo che si è saputo della scomparsa di Calissano è esploso il cordoglio sui social, dove proprio l’ex compagna, su Instagram, si è sfogata: "Lasciatelo in pace, sciacalli". Non si sa a chi si volesse rivolgere, ma è certo che l’attore genovese, di buona famiglia (era figlio dell’imprenditore Vittorio, un ex ufficiale dell’Aeronautica, e di Mercedes Galeotti de’ Teasti dei conti di Mantova) e di ottimi studi (si era laueato in economia a Boston) fosse diventato uno dei tanti dimenticati dal nostrano star-system, forse anche per via delle sue disavventure.

All’apice del successo, nel 2005, Calissano era stato arrestato per la morte per overdose di una ballerina brasiliana, Ana Lucia Bandeira Bezerra, nella sua casa di Genova e aveva patteggiato la condanna a quattro anni, scontandola nella comunità di recupero per tossicodipendenti a Torino. Aveva poi ottenuto l’indulto e nel 2007 era tornato a recitare al teatro Brancaccio di Roma nel musical ’A un passo dal sogno’. Esperienza che però dovette abbandonare quasi subito, l’anno dopo, quando fu ricoverato a Genova per un malessere e fu trovato positivo alla cocaina.

Malgrado l’anonimato degli utlimi tempi, sui social sono in tanti a piangerlo, ricordandolo come fragile, sensibile, tormentato. Barbara D’Urso, che con lui aveva recitato nella Dottoressa Giò ha scritto: "Ciao Paolo, abbiamo lavorato tanti mesi insieme. Poi le tue fragilità hanno preso il sopravvento e ti sei perso. Nei miei ricordi sei il ragazzone gentile che sul set aveva sempre un sorriso per tutti". Valeria Fabrizi: "È stato allontanato dal nostro mondo e la coscienza di molti dovrebbe riflettere! Ho lavorato con lui e meritava stima, era un ragazzo educatissimo buono e gentile! Ho cercato di aiutarlo perché ha scritto sceneggiature importanti ma evidentemente rimaste sulla scrivania di persone distratte!". Lo ricordano anche Stefania Orlando, Ivana Spagna e Sara Ricci, sua partner in Vivere, postando un video in lacrime.

red.int.