Giovedì 18 Aprile 2024

L’attesa per giustizia e cannabis Si decide tra oggi e domani

Conte schiera le truppe dei 5 Stelle: voteremo no ai 6 quesiti sui giudici

Migration

ROMA

Bocciato il primo, ne restano sette: la prossima pronuncia dovrebbe riguardare quello sulla cannabis e poi i sei referendum sulla giustizia. Se tutto va secondo il copione della vigilia, oggi o al più tardi domani la Consulta dovrebbe chiudere. Su quelli che verranno ammessi, gli italiani voteranno tra aprile e giugno, forse con le amministrative.

Promosso dall’associazione Coscioni, dai radicali e da Meglio Legale, l’obiettivo del referendum sulla cannabis è cancellare il reato di coltivazione di questa sostanza. Il che sopprimerebbe le pene detentive, da due a sei anni. Si verrebbe condannati in caso di spaccio, trasporto ed esportazione. Quanto ai quesiti sulla giustizia, promossi da Lega, radicali e nove consigli regionali, Salvini gronda ottimismo: "Contiamo che arrivino dei sì e che in primavera sia il popolo italiano, votando questi 6 referendum, a fare quello che il Parlamento non ha fatto in 30 anni". Deciso Conte, schiera le truppe M5s sul "no a tutti e sei".

In particolare, i quesiti riguardano la "separazione delle carriere" tra giudici e pm. Poi, la responsabilità civile dei giudici, ovvero in caso di errore il togato paga di tasca sua. Quindi l’abolizione della legge Severino, il che significa eliminare le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati. Ancora: lo stop alla custodia cautelare, per cui non c’è più carcere preventivo per i reati con pena fino a 5 anni; quindi le pagelle ai magistrati: a darle sono gli avvocati. Infine, lo stop alla richiesta di firme per potersi candidare al Csm.

an. co.