Giovedì 18 Aprile 2024

L’assessore che uccise l’immigrato "Fu un eccesso di legittima difesa"

Nel luglio del 2021 sparò un colpo di pistola contro un 39enne. I due stavano litigando e il politico finì a terra. Chiuse le indagini su Massimo Adriatici che ora rischia il processo: "Reazione sproporzionata alla minaccia"

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di Nicoletta Pisanu

VOGHERA (Pavia)

L’accusa è di essersi difeso in modo sproporzionato rispetto alla reale entità del pericolo che aveva davanti. La Procura di Pavia ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di Massimo Adriatici, 48 anni, avvocato e assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera (dimessosi dopo i fatti), indagato per aver ucciso il 39enne di origine marocchina Youns El Boussetaoui sparandogli la sera del 21 luglio 2021 in piazza Meardi a Voghera. Il politico in giro nella "zona calda" della città, l’arma (legalmente posseduta) in tasca. L’incontro con El Boussettaoui, lo scontro e poi un cadavere che resta a terra. Nell’unico cono d’ombra delle telecamere, che riprendono il prima e il dopo. Per i pm fu eccesso colposo di legittima difesa, come indicato nell’informazione di garanzia contestuale all’avviso di conclusione delle indagini che è stato notificato mercoledì ad Adriatici. Secondo la Procura si è difeso legittimamente, eccedendo in maniera colposa i limiti di legge.

Per i magistrati il primo gesto violento sarebbe riconducibile alla vittima: una manata al volto di Adriatici che lo avrebbe fatto cadere a terra e perdere gli occhiali da vista. Poi il 39enne si sarebbe ulteriormente avvicinato all’indagato chinando il busto su di lui: a quel punto Adriatici fa fuoco con la sua pistola calibro 22. Un solo colpo che causa al 38enne una ferita all’addome che, nonostante i soccorsi, lo conduce alla morte in pochissimo tempo. Gabriele Pipicelli, che insieme a Colette Gazzaniga difende Adriatici, ritiene "che la Procura abbia lavorato molto alacremente e se dopo un anno di indagini molto articolate ha formulato un’accusa così, significa che sussiste davvero una legittima difesa. Per noi Adriatici non ha alcuna responsabilità".

L’ipotesi della difesa è che "sussista una piena legittima difesa, senza eccesso colposo. Valuteremo ora i prossimi passi da intraprendere, se richiedere un altro interrogatorio". E aggiunge: "È chiaro che in ogni caso, in questa triste vicenda, il ruolo di Adriatici è stato quello dell’aggredito che si è difeso". Ci sono venti giorni di tempo, prima che la Procura chieda il rinvio a giudizio o l’archiviazione. Totalmente opposta la posizione dei legali di parte civile, che da sempre sostengono fermamente che il reato da contestare sia l’omicidio volontario. Marco Romagnoli, che assiste la sorella e il padre della vittima, ha spiegato di essere "perplesso, non riesco a convincermi di questa contestazione pacificamente favorevole all’imputato. Non abbiamo accesso al momento a tutto il fascicolo del Pm, ma per quanto si è visto nei video delle telecamere e in base a ciò che è emerso durante le indagini, non ravviso in un fatto così i requisiti della legittima difesa. Noi ora daremo contenuto giuridico alle nostre perplessità, scriveremo le nostre argomentazioni alla Procura, continueremo a lavorare riprendendo anche le nostre valutazioni tecniche".

Adriatici, ex poliziotto poi diventato avvocato, era stato nominato assessore alla Sicurezza della Giunta della sindaca Paola Garlaschelli in seguito alla vittoria del centrodestra alle amministrative dell’autunno 2020. Si era poi dimesso dalla carica in seguito all’accaduto. El Boussetaoui, conosciuto come "Musta" a Voghera, era una persona in difficoltà a causa di problemi di salute mentale, senza fissa dimora e con qualche precedente. La sua uccisione ha molto scosso la comunità locale ed erano state organizzate manifestazioni nelle settimane seguenti alle quali avevano anche partecipato i familiari della vittima, per chiedere giustizia.